Ancora un'amichevole per il Torino di Giampiero Ventura nel ritiro di Bormio, con l'allenatore ligure che continua a ricevere ottime risposte dalla sua squadra. I granata hanno battuto 6-0 il Savona, dando seguito alle buone prestazioni che si sono già viste in questo scorcio di campionato. Buona la prestazione di Maxi Lopez, autore di una doppietta nel primo tempo. In campo sia Obi che Acquah, con il primo completamente ripreso dal leggero infortunio rimediato nella prima uscita. 

Nella ripresa la scena la prende Baselli, altro nuovo acquisto che realizza un gol di pregevolissima fattura. I cambi imprimono un buon ritmo alla gara, con il Savona che stancamente si lascia prendere d'infilata dai granata che dilagano con Avelar ed Amauri. Buono anche l'inserimento dell'ex Cagliari, che realizza il secondo gol in altrettante uscite. 

Torino (3-5-2): Padelli (Gomis), Maksimovic, Glik (Jansson), Moretti, Peres (Graziano), Acquah (Stevanovic), Gazzi (Vives), Obi (Baselli), Molinaro (Avelar), Quagliarella, Maxi Lopez (Amauri).

Reti 1° tempo: 32’ e 39’ Maxi Lopez (T.). 2° tempo: 5’ Jansson (T.), 8’ Baselli (T.), 25’ Avelar (T.), 34’ Amauri (T.)

Al termine della gara il presidente Cairo ha cosi commentato in conferenza stampa la prima gara vista della stagione del suo Torino: "Direi bene, non è stato un test attendibile, è una partita di fine luglio, estiva che vale quello che vale, ma ho visto alcuno cose positive. I giocatori hanno lavorato moltissimo in settimana e anche questa mattina e questo ha un peso. Però ho visto alcune belle giocate, qualità, ma è sempre il campo, non quello di luglio o agosto, ma quello delle partite ufficiali che dirà, comunque da ciò che ho visto oggi pomeriggio ci sono delle buonissime evidenze, abbiamo giocatori di livello sia quelli che c’erano già l’anno scorso sia tra i nuovi, quindi direi bene".

Si parla ovviamente di mercato, con Glik e Maksimovic sempre al centro di voci di trasferimento: "Noi con Glik non abbiamo problemi, il rapporto è sempre aperto ed eccellente e se non sarà oggi lo faremo quando si riprenderà l’attività normale. Un caffè con Glik? Ci mancherebbe è il nostro capitano, è un ragazzo che timo tantissimo, è una persona perbene, serissimo, che ha fatto passi avanti giganteschi. Non a caso quando a un ceto punto realizzò molte reti, pur non avendo un premio-gol glielo detti io quando arrivò a cinque e un altro quando segnò il settimo. Figuriamoci quindi se non parlo con lui o non prendiamo insieme un caffè. Maksimovic? E’ un altro giocatore importante. Ci siamo già parlati, abbiamo ragionato con lui e con chi lo rappresenta, c’è un rapporto aperto. A lui teniamo molto ed è importante che rimanga".

Sugli arrivi di Zappacosta e Baselli il numero uno granata spiega così l'andamento della trattativa: "Abbiamo lavorato insieme tutti quanti, io e Petrachi, che ha fatto un lavoro eccellente e io sono personalmente amico di Antonio e Luca Percassi, con i quali siamo stati socie in passato e abbiamo un rapporto collaudato. Petrachi per parte sua ha trattato con i procuratori e anche con i professionisti dell’Atalanta e io con il presidente e il figlio e tutti insieme ci siamo mossi per bene e abbiamo conseguito l’obiettivo che è anche un po’ lievitato dal punto di vista dei costi, ma devo dire che la famiglia Percassi si è comportata veramente bene e con loro una stretta di mani è bastata. Dal momento in cui ci siamo stretti la mano loro non hanno più cambiato idea e seguito la strada che avevamo tracciato insieme e per questo motivo avevamo chiuso l’accordo con loro anche prima di averlo firmato. Mi fa piacere sottolineare che nel calcio ci sono persone come i Percassi che sono serie e perbene e che danno valore a una stretta di mano".

Sul ritorno di Cerci, ha infine commentato: "Sapete quanto tutti noi siamo affezionati a Cerci a partire dal mister che lo conosce bene e l’ha avuto in due occasioni e gli ha fatto fare dei passi avanti importanti, così come Petrachi e io stesso. Però un suo ritorno non lo vedo come cosa possibile perché Cerci quando è arrivato da noi due anni fa con l’idea di spiccare da Torino il volo, di avere un trampolino di lancio. E così per lui è stato. Oggi venire qui per lui sarebbe una cosa diversa. Le motivazioni sono fondamentali e non vedo le stesse motivazioni, per questo non lo ritengo possibile".