La spavalderia del predestinato, una cresta bizzarra, un modo di giocare che rapisce lo sguardo. Paul Pogba è il centrocampista totale, coniuga a una tecnica perfetta, una straordinaria prestanza fisica. Poi la forza mentale, quel passo che separa i giocatori di talento dai campioni. "Strappato" allo United, Pogba diventa principe a Torino, l'Europa osserva il francese e apre i cordoni della borsa. 100 milioni, cifra spropositata, ma al passo coi tempi. Perso il naturale equilibrio, il calcio cede alle mire di pochi potenti e Pogba diventa l'oggetto del desiderio di molti. La Juventus, però, corona una stagione perfetta, approda all'ultimo atto di Coppa e blinda Pogba, cardine del futuro. Il colpo Khedira, a zero da Madrid, rinforza la mediana e sposta l'attenzione su Vidal, pronto a lasciare l'Italia in caso di offerta significativa. Pogba, per parola di Marotta, si riavvicina alla Juventus. Il margine di crescita, all'età di Pogba, è considerevole e a Torino puntano a "godersi" l'ultimo salto di qualità del gioiello di Francia. Il primo esame è la finale di Champions, sabato a Berlino c'è il Barcellona, Pogba contro Messi, la Juventus contro il Calcio.

"Tutti sappiamo come gioca il Barca, hanno il miglior attacco del mondo. Puoi prepararla tatticamente come vuoi, ma questo non è quello che ci farà vincere la partita. Bisognerà essere piuttosto aggressivi, forse fortunati. Sappiamo che non siamo favoriti, ma daremo tutto. Si tratta di una finale, non si sa mai. Messo oggi è probabilmente il miglior giocatore del mondo. Il Barcellona è una grande squadra, lo sappiamo, la migliore squadra del mondo, ma siamo in finale. A me piace il loro gioco, mi piace vederli giocare. Ma vorrei anche vederli perdere sabato".

Il futuro è un capitolo da scrivere, la stampa travolge Pogba, l'inchiostro si spreca perché il ragazzo attira l'attenzione di tutti, ma Pogba chiude la porta a spifferi fastidiosi, soprattutto all'alba di una partita attesa a Torino da anni.

"La gente può credere quello che vuole, per me è una finale, una grandissima partita, sono concentrato su questo e nient'altro. Non ho mai detto che questo sarebbe la mia ultima partita con la Juventus. Non ho rimpianti. Sono molto felice qui, ho sempre voluto giocare questo tipo di partite".

Altezzoso, distratto, all'apparenza, superbo nell'incedere, incredibilmente forte, è Pogba.

"È il mio modo di essere, non presunzione. Mi capita con tutti i miei allenatori! Non lo faccio apposta, sembra che mi rilassi un po' ma non è così. E quando sento questo, un po' mi tocca. Voglio dimostrare alle persone che si sbagliano"