L'ultima sfida di campionato contro il Verona si è conclusa con un pareggio che, osservando l'esultanza finale di Gomez e compagni, sembra aver dato maggior soddisfazione a Mandorlini e ai suoi.
Se il primo obiettivo di cui aveva parlato il tecnico toscano prima della partita con il Verona è filato liscio, ovvero l'opportunità di sfruttare questi novanta minuti per mantenere una buona condizione atletica, evitando possibilmente di farsi male, il secondo obiettivo, cioè il riuscire a mantenere alta la concentrazione senza farsi condizionare troppo presto dal nervosismo pre finale, non sembra essere stato raggiunto. I bianconeri hanno dato al match una discreta intensità, hanno corso come sempre ed hanno creato il giusto numero di occasioni da rete, ma i cali di tensione e le distrazioni, soprattutto nel finale di gara, non sono mancate, e il tecnico bianconero, maniaco dei dettagli quando si tratta di gestire il risultato, non le avrà certamente digerite.
Adesso l'attenzione può spostarsi completamente verso la finale di Champions, ma alcune indicazioni derivanti dall'ultima di campionato sembrano cozzare con le probabili scelte di Allegri riguardo i titolari che scenderanno in campo il 6 giugno a Berlino. Di fatto, è molto probabile che il tecnico bianconero, al di là della scelta del modulo che potrà influire sull'inclusione/esclusione dal primo minuti di Barzagli, si affidi ai titolarissimi di questa stagione, senza particolari colpi di scena. Ciò che però inizia a destare qualche preoccupazione nell'ambiente bianconero è il fattore P, ovvero Pirlo, Pogba e Pereyra.
Il "maestro" del centrocampo bianconero continua a sfoderare prestazioni non proprio convincenti.
Come se non bastasse, a questo si aggiunge l'ennesima prestazione anonima di Paul Pogba. Il centrocampista francese non sembra ancora aver ritrovato la giusta condizione dopo il lungo stop per infortunio, anche se Massimiliano Allegri ieri ha più volte sottolineato come, a suo modo di vedere, per Pogba non si possa parlare di un problema legato alla condizione atletica, ma piuttosto di un problema a livello di serenità e concentrazione. In ogni caso, da qualsiasi lato si voglia guardare la vicenda, un problema c'è.
Ecco che, tornando al discorso Berlino, questa situazione assume una certa rilevanza. Ma come può Massimiliano Allegri fare a meno dell'esperienza e della classe di Pirlo o della tecnica indiscussa di Paul Pogba? Difficilmente l'allenatore bianconero rinuncerà ai due titolarissimi e, altrettanto difficilmente, sceglierà di puntare fin dal primo minuto su un giocatore si in forma, ma con troppa poca esperienza a livello internazionale, come Roberto Pereyra.
Sarà quindi improbabile che Allegri decida di optare per un centrocampo con Marchisio, Vidal e soltanto uno fra Pirlo e Pogba, lasciando la posizione di trequartista normalmente occupata dal cileno a Pereyra. Molto più facile invece vedere il classico schieramento con Marchisio, Pirlo e Pogba sulla linea di centrocampo, e con Vidal lasciato a supporto delle due punte. Due opzioni già collaudate, alle quali si aggiunge anche l'ipotesi di lasciare Vidal in posizione avanzata, inserendo Pereyra nei tre di centrocampo sempre al posto di uno fra Pirlo e Pogba. Tre alternative che in ogni caso hanno sempre funzionato molto bene: ecco perchè la condizione dei singoli diventa fondamentale per valutare la migliore fra le possibilità.
Per quanto riguarda il reparto offensivo non esistono dubbi: in campo ci saranno Tevez e Morata, ma Allegri sa che in caso di necessità potrà contare su un Fernando Llorente in ottima condizione e su Alessandro Matri, che quando è stato chiamato in causa durante la finale di Coppa Italia ha risposto presente.
Resta ancora una settimana per poter fare la giuste valutazioni e Allegri spera che i fedelissimi riescano a ritrovare la miglior condizione possibile per non trovarsi nella situazione di dover risolvere un vero e proprio rompicapo.