La Juventus corre spedita, verso Berlino, colpendo le (poche) certezze del Napoli e arricchendo ulteriormente la ricca rassegna di successi. Allegri muove le pedine, lasciando la scena ad alternative di lusso, coltivando la condizione di titolari attesi in Germania all'impresa. Una nube addensa, però, l'orizzonte. Andrea Barzagli accusa un problema muscolare al retto femorale della coscia destra. Da valutare i tempi di recupero, ma l'apprensione è lampante, perché Barzagli convive spesso con acciacchi e fastidi e perché solo Barzagli può consentire ad Allegri varianti e mosse sulla scacchiera.
Fin qui, non una stagione fortunata per l'esperto difensore. Il problema al ginocchio a falcidiare i primi mesi dell'anno, il graduale rientro, fino alla convocazione e alla panchina con il Chievo sul finire di gennaio. Uno scampolo di gara con il Sassuolo, poi 90 minuti di fronte al passato, colorato di rosanero. Da quel momento Barzagli rientra nei radar del tecnico, a pieno regime.
Difesa a 3 o a 4, non fa differenza, tecnica, intelligenza, senso del gioco, da Conte ad Allegri, Barzagli è un unicum nel reparto, ecco perché è fondamentale poterne disporre con il Barcellona. Già di fronte ai campioni del Real, nel finale, Allegri impone il cambio di modulo, perché se è vero che con due terzini e il rombo la Juve gioca meglio, è altrettanto vero che il 3-5-2 è più compatto e più coperto.
Il responso, sulle reali condizioni, è atteso per la giornata di mercoledì. Fino ad allora, ipotesi e speranze.