Ancora un rimpianto, l'ennesimo. Il Napoli di Benitez getta al vento un'altra occasione di agganciare definitivamente il treno Champions, ulteriormente a portata di mano dopo la sconfitta della Roma ieri sera a San Siro. Uno sciagurato primo tempo compromette, quasi definitivamente, le possibilità degli azzurri di agganciare la Roma, adesso a quattro punti di distanza con soltanto 9 punti a disposizione. Inoltre, stasera, la Lazio potrà allungare sui partenopei. Un Parma brillante per 45 minuti conferma di giocarsi tutte le gare fino in fondo e nella ripresa viene premiata anche grazie ad un Mirante in stato di grazia.

Donadoni sceglie un attacco leggero, con Palladino di punta assieme a Varela e Nocerino che gli agiscono alle spalle. Centrocampo robusto a tre ed una linea di difesa compatta con gli esterni che a turno spingono sulle fasce. Benitez stravolge il Napoli, cambiando otto effettivi rispetto a giovedì. Escono Maggio, Britos, Ghoulam, David Lopez, Jorginho, Callejon, Insigne e Higuain. Zapata è il terminale offensivo, Mertens e Gabbiadini gli esterni, mentre a centrocampo ci sono Inler e Jorgihno.

Il Napoli che non t'aspetti: entra in campo molle, fiacco, senza piglio nè mordente. Il Parma ne approfitta e, con la grinta di un leone, mette sotto gli azzurri sul palleggio e sul piano della corsa. La squadra di Donadoni sembra messa meglio in campo, ma soprattutto ci crede di più, anche se dovrebbero essere gli ospiti quelli col coltello tra i denti. Palladino la sblocca dopo circa dieci minuti. Andujar è la perfetta fotografia del Napoli sceso in campo al Tardini: svogliato e distratto. Uscita a vuoto che regala un cioccolatino all'attaccante parmense che insacca da pochi passi. Il Napoli reagisce, anche se non è mai pericoloso dalle parti di Mirante. Gli azzurri fanno una fatica tremenda ad impostare l'azione, a velocizzarla con i centrocampisti e con i trequarti, che troppo spesso devono tornare in mediana per avere qualche pallone giocabile. Il Parma fa harakiri, ma il Napoli non è da meno e nel giro di 5 minuti le due squadre si omaggiano a vicenda: Mendes serve Hamsik al limite, che ha tutto il tempo di servire Gabbiadini ignorato sulla destra che controlla e batte Mirante (decimo gol in maglia azzurra); dall'altra, dopo una punizione concessa per eccesso di sbadataggine e concentrazione azzurra, Jorquera non si stupisce della libertà concessagli e batte Andujar dopo aver preso tempo e mira senza alcuna opposizione.

Il Napoli che torna in campo nella ripresa è quello che avrebbe dovuto ammazzare la gara sin dai primi minuti. Prima Callejon, poi Higuain entrano a suonare la carica, al posto di Zapata e Gargano spenti. Gli azzurri dominano la scena. Vanno vicini al pari in svariate occasioni, mettendo spesso all'opera l'estremo difensore parmense che si esalta: Mirante prima con l'aiuto del palo salva su Callejon, prima di togliere a Gabbiadini la gioia della doppietta, dopo un perfetto tiro a giro dell'ex doriano. Qualche minuto più tardidevia una conclusione di Higuain, di sinistro, prima che gli blocchi la respinta. Infine, dove non arriva lui, ci mette lo zampino la Dea provvidenza: Albiol tutto solo in area stacca su assisi di Inler, ma il colpo di testa del centrale si spegne ad un'inezia dal palo. Il gol è nell'aria: Mertens trova il varco giusto tra Varela, che non ripiega, e Mendes, controlla a seguire e col destro gira laddove Mirante non può arrivare. Il Napoli sembra finalmente padrone del campo e del proprio destino, e nell'ultimo quarto d'ora assedia la porta ducale: Hamsik due volte da fuori, poi ancora Higuain col mancino, bombardano la porta dei padroni di casa, ma il portiere risponde ancora presente esaltandosi oltremodo. E' l'epilogo di una gara sprecata nella prima frazione dagli uomini di Benitez che hanno pagato dazio nella ripresa non trovando anche quel pizzico di fortuna della quale avrebbero necessitato.

Tuttavia, si sa, la fortuna aiuta gli audaci, ed il primo tempo del Napoli è stato esattamente l'opposto. Benitez guarda la classifica speranzoso in un passo falso della Lazio stasera contro l'Inter, ma sa che i rimpianti del suo Napoli iniziano ad essere davvero troppi.