Giovedi sera si giocherà una partita storica al San Paolo: gli azzurri si ritroveranno di fronte la semifinale di una competizione europea, evento che non accadeva nella città all’ombra dell’imponente Vesuvio da oltre 20 anni. Proprio l’ultima volta che è successo, a Napoli, giocava ancora un certo Diego Armando Maradona: era il 5 Maggio del 1989, e a Fuorigrotta arrivava il Bayern Monaco. La partita finì 2-0 per gli azzurri, che poi al ritorno in Germania, pareggiarono 2-2 e si ritrovareono, per la prima volta nella sua storia, in una finale europea, poi vinta.
Andiamo però con calma, andando indietro nel tempo con un flashback di qualche anno, per ricordare la prima volta del Napoli in Europa. Stagione 1962/1963, il Napoli partecipa alla Coppa Delle Coppe, competizione riservata alle squadre che alzavano la Coppa Nazionale del loro paese. Il Napoli, appena promosso in Serie A, nel 1961/1962, vinse la Coppa Italia, batendo la SPAL in finale per 2-1. La stagione successiva gli azzurri si presentano, quindi, alla Coppa Delle Coppe, dove arriva ai quarti di finali, perdendo per 3-1 nello spareggio contro l’OFK Belgrado, squadra dell’antica Jugoslavia. Prima di arrivare lì, il Napoli elimina il Bangor City del Galles, e l’Ujpést ungherese. Il primo undici del Napoli in una competizione europea fu: Walter Pontel, Giovanni Molino, Dolo Mistone, Ugo Tomeazzi, Pierluigi Ronzón, Rosario Rivellino, Amos Mariani, Juan Tacchi, Humberto Rosa, Achille Fraschini, Gianni Corelli. L’allenatore: Bruno Pesaola.
Foto: Napoli 1961/1962, la squadra che vince la prima Coppa Italia della storia del Napoli e portò per la prima volta gli azzurri in Europa.
In questa Coppa, il Napoli vi parteciperà soltanto un'altra volta, nel 1976/1977, facendo un percorso brillante, dove arriva per la prima volta nella sua storia in una semifinale. Nel cammino verso questa semifinale gli azzurri vincono contro il Bodo/Glimt di Norvegia nei sedicesimi di finale, contro l’APOEL del Cipro negli ottavi, e Slask Wroclaw di Polonia. Nelle semifinali, i partenopei vengono eliminati dai belgi dell’Anderlecht, vincendo 1-0 al San Paolo, per poi perdere per 2-0 in Belgio.
Coppa Delle Fiere
Dopo quella stagione, il Napoli è tornato il Europa solo nella stagione del 1966/1967, e da lì ha iniziato a partecipare più regolarmente alle competizioni europee, anche se con poco successo. Nelle tre stagioni successive a quella del 66/67, il Napoli ha partecipato sempre alla Coppa Delle Fiere, competizione in essere dal 1955 al 1971. Inizialmente questa coppa prevedeva soltanto i club delle città ospiti delle fiere commerciali, dal momento in cui il Piano Marshall, nel post-Guerra, prevedeva tra l’altro la creazione di fieri commerciali internazionali, insomma, per far crescere l’economia dell’Europa oltre a favorire l’influenza degli americani nel Vecchio Continente. In questa competizione, il Napoli raggiunse soltanto gli ottavi di finali per ben 2 volte, nel 1966/1967 e nel 1969/1970.
Coppa UEFA
Dopo la fine della Coppa Delle Fiere, il Napoli nella stagione del 1971/1972 partecipa nella prima edizione della Coppa Uefa, dopo aver conseguito un brillante 3º posto in campionato nella stagione precedente. Comunque, non va oltre i trentaduesimi di finale, eliminato dal Rapid Bucarest con 1-0 all’andata per gli azzurri e 2-0 nel ritorno in Romania. Dal 1971/1972, fino al 1986/1987 (anno del primo scudetto degli azzurri), il Napoli partecipa in questa Coppa per sette volte (74/75, 75/76, 76/77, 78/79, 79/80, 81/82, 82/83, 86/87) e solo nella stagione 1974/1975, arriva agli ottavi di finali, dopo aver eliminato il Videoton di Ungheria nei trentaduesimi di finale e il FC Porto nei sedicesimi, per poi finalmente perdere contro l’FC Banik Ostrava di Republica Ceca.
Il 1988/1989 è l'anno della storia, il Napoli conquista il primo trofeo Europeo della sua vita. Il percorso degli azzurri è brillante, eliminano il PAOK di Grecia, il Lokomotiv Lipsia della Germania Est, i francesi del Girondins de Bordeaux e la Juventus nei quarti di finali, dove il Napoli, dopo aver perso l’andata per 2-0 a Torino, al San Paolo vinse poi per 3-0 nei supplementari. In semifinale gli azzurri di Ottavio Bianchi eliminano il Bayern Monaco, ed in finale (ancora con partite di andata e ritorno), vince il trofeo, battendo lo Stoccarda, pareggiando 3-3 in Germania, dopo aver vinto per 2-0 a Napoli. Quella fu la prima e anche l’ultima finale europea giocata dal Napoli, che in questa competizione fino ad oggi ha partecipato per altre 8 volte (89/90. 92/93, 94/95, 08/09, 10/11, 12/13, 13/14, 14/15), non arrivando mai oltre gli ottavi di finale, fino a quest'anno.
Champions League
Il Napoli ha giocato la Coppa Dei Campioni, oppure Champions League, solo per quattro volte nella sua storia: la prima volta ovviamente nel 1987/1988, l’anno sucessivo al primo scudetto, con i partenopei eliminati subito nel primo turno (in quegli anni non esisteva la fase a giorni) ai piedi del gigante Real Madrid, perdendo per 2-0 nella capitale spagnola, e pareggiando 1-1 in Italia. La seconda volta nel 1990/1991, con gli azzurri che riescono ad arrivare agli ottavi di finale, dopo aver battuto l’Ujpést nel 1º turno. Negli ottavi di finali, il Napoli viene eliminato dallo Spartak Mosca, in una eliminatoria drammatica, che vede i russi andare avanti dopo i calci di rigore al ritorno in Russia. La terza volta, la prima dell’era De Laurentiis, gli azzurri, guidati da Walter Mazzarri riescono a fare una vera e propria impresa, riuscendo a passare la fase a gironi (che aveva Manchester City, Bayern Monaco e Villarreal), per poi venire eliminati dal Chelsea di Di Matteo, che in quel anno venne laureato campione europeo, battendo il Bayern Monaco in finale, proprio a Monaco di Baviera. La quarta volta, solo un anno fa, con il Napoli ancora una volta che “cade” nel gruppo della morte, giocando com Marsiglia, Arsenal e Borussia Dortmund. Nonostante i 12 punti conquistati, gli azzurri vengono eliminati, portando a casa il “record” di squadra con più punti della storia ad essere eliminata nella fase a gironi di Champions League. Quest'anno, gli azzurri non riesco ad andare neanche alla fase a gironi, dopo perdere nei play-off contro i baschi dell'Athletic Bilbao.
Giorni d'oggi
Se proprio non si fosse capito prima, il Napoli è tutto tranne che una squadra con tradizione in Europa. Per diverse volte ha partecipato alle coppe europee, ma non ha mai avuto molto successo, tranne nell’anno della conquista di Stoccarda. Quest’anno, guidati da uno degli allenatori più esperti della storia del calcio, il Napoli arriva appena per la terza volta nella sua storia in una semifinale europea, dopo aver fatto un percorso quasi immacolato, eliminando anche quella che veniva considerata la squadra favorita alla vittoria in finale: il Wolfsburg.
Gli azzurri di Benítez giocheranno contro gli ucraini del Dnipro, e sarebbe un vero e proprio peccato che al San Paolo non ci fosse il tutto esaurito. Negli anni scorsi, forse per il poco “glamour” di questa Europa League, ma anche per i pochi soldi che porta alla società, tanti tifosi partenopei non hanno mai “considerato” questa competizione. Stavolta, essendo una semifinale europea ed avendo la possibilità concreta di andare in una finale – la seconda della storia del Napoli – naturalmente ci si attende ben più entusiasmo.
Il Napoli conosce bene questo Dnipro, avendo già giocato contro questa squadra nel 2012/2013, quando al comando degli ucraini c’era lo spagnolo Juande Ramos, l’artefice del bis nella vittoria in questa competizione, col Siviglia. In quella stagione, il Napoli - nella fase a gironi - perde per 3-1 in Ucrania, e vince per 4-2 al San Paolo, con poker di Edinson Cavani. Giovedì prossimo al San Paolo arriverà una squadra che si è qualificata nel 2º posto, dietro dell’Inter, dopo aver giocato il play-off di Europa League, eliminando l’Hajduk Split. Non giocando per certo un calcio champagne, il Dnipro è una squadra cinica, che è riuscita ad eliminare gli attuali campioni greci dell’Olympiakos, e anche l’Ajax. Al Napoli non aspetta una missione facile, ma come dice l’allenatore degli azzurri, Rafa Benítez: “Spalla a spalla, tutti insieme, solo così si può vincere”.