Col successo maturato Domenica al "Franchi" contro la Fiorentina, il Cagliari si è rilanciato nella corsa che vale la salvezza. Una speranza che si è riaccesa negli animi di tutti i tifosi sardi dopo la bellissima e convincente prestazione sfornata dai rossoblù contro i viola.
Si può già dire che il neo - tecnico Gianluca Festa ha toccato le corde giuste nei cuori dei propri giocatori, stimolandoli a non mollare e a dare tutto fino al termine della stagione.
Eppure tutti credevano che oramai il campionato dei sardi fosse finito visto l'atteggiamento che mostravano in campo giornata dopo giornata ed invece nel momento più basso della stagione ecco la riscossa.
Qual è il motivo per il quale il Cagliari si trova a lottare per la salvezza? Se si va a leggere la rosa si capisce immediatamente quale sia il problema: l'eccesiva gioventù, infatti i sardi sono una tra le squadre con la età-media più bassa.
Giulini sperava che Zeman ripetesse il miracolo avvenuto col Pescara ma la Serie A, non è la Serie B, ed ogni squadra, ogni giocatore, ogni stagione ha una sua storia. Eppure fino a Dicembre il campionato non stava andando malissimo, dati i 21 punti conquistati. Dopodichè dopo la sconfitta con la Juve il presidente decide di affidare la squadra a Zola, ma la bandiera sarda non riesce a portare miglioramenti.
Allora ecco ritornare il maestro boemo che consegue più dolori che gioie. Infine si ricade sull'esordiente Festa.
L'allenatore rossoblù può essere ottimista visto che il calendario della sua squadra non è proibitivo e rispetto a quello delle dirette avversarie è decisamente abbordabile, infatti i prossimi incontri vedono i sardi affrontare: Parma in casa, Juventus in trasferta, Palermo in casa, Cesena in trasferta, Udinese in casa. L'unica sfida sulla carta nella quale il Cagliari può uscirsene con 0 punti è quella con la Juve, soprattutto se i bianconeri non avranno vinto ancora lo scudetto. Ma gli uomini di Festa hanno dimostrato che soprattutto quando partono sfavoriti danno il meglio di sè (Fiorentina docet). Le partite con Parma e Cesena non si possono fallire essendo scontri diretti, mentre con Palermo ed Udinese può essere d'aiuto la situazione di tranquillità che appaga le due compagini.
Sfide decisamente più complicate ci sono invece per Atalanta e Cesena: i bergamaschi devono affrontare Lazio (casa), Palermo (trasferta), Genoa (casa), Chievo (trasferta), Milan (casa); gli emiliani invece se la vedranno con Fiorentina (trasferta), Sassuolo (casa), Napoli (trasferta), Cagliari (casa), Torino (trasferta). Quindi gli orobici devono assolutamente approfittare delle sfide con Palermo e Chievo per fare punti, in quanto Genoa, Lazio e Milan sono ancora in corsa per i rispettivi obiettivi e per questo sarà difficile conseguire una vittoria o un pareggio. La squadra di Di Carlo invece ha praticamente il futuro segnato: l'unica sfida alla portata è col Sassuolo, oltre allo scontro diretto col Cagliari.
Quindi gli uomini di Festa hanno tutte le carte in regola per giocarsi la salvezza fino all'ultima giornata, anche se bisogna dire che l'Atalanta ha il vantaggio negli scontri diretti.
L'imperativo in casa rossoblù è considerare ogni match una finale senza badare alla classifica. Per questo il successo va ricercato e conquistato già domani sera al "Bentegodi" contro il Chievo. L'ulteriore stimolo che deriva da questa partita è la sconfitta dell'andata (2-0) da vendicare.
Maran, come già dimostrato Domenica con la Lazio, non farà sconti a nessuno e per questo metterà in campo la sua formazione migliore:
Il tecnico dei sardi dovrebbe confermare gli 11 scesi in campo a Firenze:
E' un match che durerà 90 minuti, nel senso che sarà tirato fino alla fine. Da parte dei rossoblù ci vorrà molta pazienza, in quanto Maran è molto bravo a far giocar male le squadre avversarie e a punirle nei loro punti deboli.
Di certo non finirà 0-0, i sardi devono vincere, la rimonta - salvezza è cominciata.