Passato, presente e, ovviamente, il futuro. Uno dei direttori sportivi, oltre che talent scout migliori del calcio italiano, è intervenuto ai microfoni di Sportitalia. Pierpaolo Marino, un passato all'Udinese, al Napoli, attualmente all'Atalanta, ha parlato a trecentosessanta gradi delle sue esperienze passate, dei suoi colpi passati, presenti e futuri, e sulla situazione del calcio italiano nelle coppe europee e non solo.
Si parte, ovviamente, dalla situazione di classifica dell'Atalanta. Una stagione turbolenta, che ha visto alternarsi sulla panchina della Dea prima Stefano Colantuono, poi sostituito da Edi Reja. Una decisione non facile, tutt'altro, che ha portato però i frutti sperati: "In termini di punti ha portato una svolta, venivamo da 4 sconfitte, ora 5 partite e sei punti, una svolta c'è stata. Dall'arrivo di Reja abbiamo 7 punti di distacco dal Cesena per la zona retrocessione. Ogni anni ci siamo salvati con largo anticipo, in altri anni abbiamo addirittura lottato per l'Europa. Le prossime due partite possono chiudere con largo anticipo la salvezza, sono importantissime ma non fondamentali. Sette punti di vantaggio sul Cesena possono essere amministrati anche con più tempo e non in due partite".
Marino ha successivamente parlato anche della situazione del calcio italiano in generale, spostandosi successivamente anche dei sorteggi delle semifinali di Champions ed Europa League che vedranno impegante Juventus, Napoli e Fiorentina: "Malagò e Tavecchio stanno facendo un grosso lavoro. Ho fiducia nel calcio italiano, vedo un futuro roseo, se cominciano ad arrivare investitori che prima non si vedevano, dall'estero, come dalla Cina, vuol dire che qualcosa sta cambiando. Di certo non vengono a fare affari in perdita. Vedo molti margini di miglioramento da parte del calcio italiano, quello del Parma è una brutta pagina, ma resta l'unico caso della lunga storia della serie A. Juve? La situazione della Juve ora mi ricorda quella dell'Inter del triplete, quando una squadra come la Juve arriva in semifinale lo fa perché ha dei valori. Poi lo stimolo, la forza e l'esperienza può fare la differenza in due partite, non precludo niente ai bianconeri. Napoli? I sorteggi sono facili e difficile a seconda di cosa dice il campo, giocare con la terza del campionato ucraino non rappresenta un ostacolo insormontabile, il Siviglia sarebbe stato più ostico. Il Napoli non aveva rappresentati al sorteggio, sono convinto che è stata una scaramanzia riuscita del presidente".
Talent scout come pochi in Italia, la carriera di Marino è fatta di grandi colpi, dal Napoli all'Udinese, da Di Natale ad Hamsik, ma il direttore ha nel cuore un colpo in particolare: "Francesco Romano al Napoli, oppure Iaquinta che mi ha dato la gioia della finale dei Mondiali. Poi potrei dire anche Andrea Carnevale, lo presi a 16 anni e mezzo, poi l'ho avuto in 4 squadre, ha aperto e chiuso la carriera con me". Infine, sempre in tema mercato, si è soffermato sui talenti dell'Atalanta (Sportiello, Zappacosta e Baselli): "Molte società sono interessate a Zappacosta, il momento dell'Atalanta non è di quelli in cui bisogna parlare di mercato. Roma e Napoli? Non sono le sole squadre che lo seguono. Sportiello? E' tutto in divenire, forse restare a Bergamo sarebbe la cosa più probabile, quando giochiamo in casa ci sono osservatori da ogni parte del mondo ma ora dobbiamo pensare alla salvezza, queste voci non possono che creare disturbo. Su Baselli il Milan ha una proprietà morale però ora è impegnato in questa bagarre per la cessione delle quote societarie, per ora mantenere la pole position ma non cè niente di più. La Fiorentina è sempre stata interessata, Pradè mi sta chiamando da un anno a questa parte".