Mazzola, Bearzot, Ferrini e molti altri. La storia del Torino è sempre stata caratterizzata da grandi capitani. Kamil Glik è di sicuro tra questi.
Con il gol all'Atalanta di sabato scorso, il centrale polacco è il difensore che ha realizzato più centri in Europa in questa stagione, sette per il momento, con ancora nove giornate di campionato da disputare. Inoltre, sempre con la segnatura dell'"Atleti Azzurri d'Italia", ha eguagliato un altro record prestigioso: nella storia della Serie A, infatti, solo Zibì Boniek aveva portato così tanti gol polacchi, nella stagione'85-'86 con la maglia della Roma.
Difficile pensare, a questo punto, che Glik non abbia come obiettivo quello di raggiungere Marco Materazzi tra i difensori più prolifici in una singola stagione nel nostro campionato: primato otenuto grazie ai 12 gol con la maglia del Perugia nella stagione 2000-2001.

Nato il 3 febbraio 1988, Kamil Glik vanta una stazza di tutto rispetto che contribuisce a renderlo uno dei difensori centtrali con il più alto rendimento in Europa: 190 cm per 80 kg.
Dopo gli esordi nel suo paese, Kamil sbarca in Spagna ed in particolare viene tesserato per il Real Madrid C nelle stagioni 2006-2007 e 2007-2008. Dopo un ritorno al suo paese, è l'arrivo in Italia a dare una vera e propria svolta alla sua carriera. Nel luglio 2010, infatti, è il Palermo a tesserarlo; tuttavia, non arriverà mai l'esordio in Serie A, e così Glik colleziona solo tre presenze in Europa League. Nella sessione invernale del calciomercato, così, viene ceduto in prestito al Bari dove a volerlo è l'allenatotre Giampiero Ventura. Nella seconda parte di stagione, colleziona 17 presenze tra campionato e Coppa Italia.
La stagione seguente passa al Torino in comproprietà per 300.000 euro, squadra di cui diventa capitano all'inizio della stagione 2013-2014 dopo la partenza di Rolando Bianchi. E proprio in qualità di capitano, il 4 maggio 2014 ha avuto l'onore, nel sessantacinquesimo anniversario del disastro di Superga, di leggere i nomi dei giocatori del Grande Torino che persero la vita nel tristemente famoso incidente aereo.

Vero e proprio idolo della Curva Maratona, Glik è un giocatore di poche parole e molta sostanza, forse anche troppa. Chiedere a Giaccherini, colpito duramente nel corso del derby del 1 dicembre 2012 che è costato il rosso diretto al centrale polacco. Ridurre il profilo di Kamil Glik ad un semplice centrale ruvido e col vizio del gol, però, sarebbe troppo riduttivo. Oltre che leader dei granata (e della difesa della sua nazionale), risulta essere uno dei più affidabili difensori centrali del nostro campionato, e di sicuro farebbe comodo a molti allenatori, a partire da Mancini per proseguire con Inzaghi e Benitez, che molto spesso nel corso di questa stagione hanno dovuto fare i conti con la fragilità del proprio reparto arretrato.

Se ad oggi la porta del Torino risulta la quinta meno battuta della Serie A, parte del merito è da attribuire al capitano che, come detto, risulta efficace anche in zona gol: basti pensare che la sua media realizzativa è di una rete ogni 294 minuti. Se non da attaccante poco ci manca, e la bordata con cui ha punito Sportiello dimostra che ci sa fare anche con i piedi.
Anche se il contrato scadrà nel 2017, Glik sembra non aver alcuna intenzione di lasciare Torino, nonostante il corteggiamento di diversi club non solo italiani. Il tutto per la gioia di Ventura e dei tifosi granata, che potranno continuare a dormire sonni tranquilli se a proteggere la porta c'è il loro capitano.