Dinamo Mosca: tattica, segreti ed armi da disinnescare

Il Napoli trova nell'urna di Nyon un'avversaria ostica, difficile da affrontare e battere. I partenopei sono tuttavia superiori e guardano con fiducia alla doppia sfida del 12 e 19 marzo. Andata in casa, al San Paolo.

Dinamo Mosca: tattica, segreti ed armi da disinnescare
Dinamo Mosca: segreti, tattica e armi da disinnescare
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Di Andrea Bugno

Poteva andare peggio. Partiamo da questo presupposto. Il Napoli che si affaccia agli ottavi di finale di Europa League, nei quali affronterà i temibili, ma non irresistibili russi della Dinamo Mosca, ha avuto una buona dose di fortuna. Così come era già capitato nel sorteggio del turno precedente anche questa volta, tra le cinque squadre italiane presenti a Nyon, la Dea Bendata ha strizzato l’occhio alla squadra partenopea. D’accordo, la Dinamo Mosca sarà anche una squadra temibile ed ostica da affrontare, ma se si considera la squadra di Benitez come una delle papabili ad alzare la Coppa a Varsavia, sicuramente non si può dire che il sorteggio non sia stato benevolo.

Andiamo a scoprire adesso chi sono gli avversari del partenopei. Una squadra che negli ultimi anni, nel mare di soldi che i petrolieri hanno portato in Russia, ha effettuato notevoli investimenti anche nel Calcio. Una di queste beneficiarie è stata, senza alcun dubbio, la Dinamo. Quella che è considerata la seconda squadra di Mosca, alle spalle del ben più blasonato Cska, è comunque una squadra che ha un palmarés di tutto rispetto: 11 campionati russi, 7 coppe di Russia ed una serie di partecipazioni in Europa che fanno della squadra allenata da Cherchesov, vecchia conoscenza del Napoli, una squadra di blasone e di tutto rispetto.

L’attuale rosa è un insieme di ottimi giocatori che nel corso degli ultimi anni sono stati ingaggiati un po’ a destra ed a manca, andando comunque a rinforzare uno zoccolo duro di notevole spessore. La maggior parte degli investimenti sono arrivati in concomitanza della crisi e del fallimento dell’Anzhi: Kokorin, Dzsudzsak, Ionov, Zhirkov, Denisov e Samba si sono trasferiti dall’ex squadra di Eto’o e rappresentono l’asse portante dal 2013. Sono arrivati in Russia, inoltre, giocatori di valore come Kevin Kuranyi, Mathieu Valbuena. I primi due, in passato allo Schalke 04 ed al Marsiglia, sono andati a rinforzare la compagine russa portando soprattutto una maggiore dose di esperienza in campo internazionale, qualità necessaria per far strada e crescere anche fuori dagli enormi confini russi. L'uomo immagine è anche il futuro del calcio russo, al quale sono legate le speranze della squadra di Cherchesov ed anche della Nazionale di Capello: Kokorin.

IL CAMMINO EUROPEO – Percorso netto, o quasi, per la squadra che gioca all’Arena Khimki (dove la Roma giocò contro il Cska): 7 vittorie in 8 partite, uno solo il pareggio nell’andata dei sedicesimi contro l’Anderlecht. 6 vittorie su 6 nel girone eliminatorio, il gruppo E, nel quale era inserito con Psv Eindhoven, Estoril e Panathinaikos. 9 gol fatti e soltanto 3 subiti testimoniano la quadratura e la compattezza difensiva della squadra moscovita. Nei sedicesimi, invece, hanno battuto con un netto e perentorio 3-1 l’Anderlecht, avversario ben più blasonato dopo lo 0-0 dell’andata. Tutto ciò però non sarebbe potuto accadere senza il gol di Samba nell’ultimo turno preliminare, quando i russi dopo il pareggio per 2-2 in casa contro l’Omonia Nicosia erano ad un passo dall’eliminazione sull’1-1.

CAMPIONATO – La Dinamo di Valbuena e Kokorin è terza in classifica (anche se ha una partita in meno rispetto al Cska secondo ed è a due punti di distanza). Oramai lontano 9 punti lo Zenit di Villas Boas (avversario del Torino), irraggiungibile. Nelle 16 gare fin qui giocate, sono ben 10 le vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte: 36 gol fatti, più di due a partita che attestano la qualità degli uomini d’attacco e 19 gol subiti. Identico l’andamento della squadra tra gare in casa e quelle in trasferta: 5 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. L’unica differenza è rappresentata dai gol fatti: 21 quelli all’Arena Khimki, 15 quelli in trasferta.

LA TATTICA - Rognosi, forti fisicamente, ostici. Il 4-2-3-1 di Cherchesov è un 4-4-1-1 in fase di non possesso molto solido che non offre spazi e raramente si sbilancia. Dinanzi all’esperto portiere Gabulov, la linea a quattro è composta solitamente dalla coppia centrale Samba-Hubocan con Zhirkov e Kozlov sugli esterni. Bisogna fare attenzione a Samba, 195 centimetri per 100 chilogrammi di peso, che sale per sfruttare i calci di punizione e calci d’angolo ed al mancino sempre pericoloso di Zhirkov che calcia da posizioni inaspettatea. In alternativa, sugli esterni, l’ex esterno del Manchester United, Buttner. In mediana si alternano Vainqueur e Denisov, entrambe con doti spiccatamente difensive, anche se non disdegnano inserimenti e soprattutto tiri dalla distanza (il belga in primis) con Yusupov, più incursore rispetto ai due compagni. La linea di trequartisti è il punto di forza della squadra russa: rapidità, tecnica ed una buona dose di senso del gol. Dzsudzsak e Valbuena i più pericolosi dei tre, anche se non è da sottovalutare anche Ionov, ambidestro che calcia benissimo anche dalla distanza. In attacco il duo Kuranyi – Kokorin. Il primo è una vecchia volpe, soprattutto sulle palle inattive, mentre Kokorin è, oltre all’astro nascente, il punto di riferimento offensivo della squadra.

GIOCATORI CHIAVE – I due giocatori più conosciuti sono Kuranyi e Valbuena, ma l’uomo che ci preme sottolineare per primo come uomo chiave della squadra russa è Kokorin. Il centravanti della nazionale di Fabio Capello ha una valutazione di 18 milioni di euro (dati transfermarkt) ed è considerato l'astro nascente del calcio russo. Gioca molto di sponda con la squadra, aiutandola a salire in contropiede e sviluppare la manovra. Sgusciante nello stretto, non è facile marcarlo per i difensori avversari.

IL PRECEDENTE –Napoli e Dinamo Mosca non si sono mai affrontate direttamente, andiamo dunque a svelare quelli che sono i precedenti dei partenopei contro le squadre russe ed i precedenti della Dinamo contro le squadre nostrane. Precedenti non proprio esaltanti per il Napoli, mai vittorioso: 3 pareggi ed 1 sconfitta. Leggermente migliori quelli degli avversari sovietici: 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte.

CURIOSITA’ – L’allenatore dei russi, tale Stanislav Cherchesov, è stato in passato un portiere, ed anche di livello molto alto. La curiosità riguarda un suo precedente personale quando difendeva i pali dello Spartak di Mosca. Nella stagione ’90-’91, un anno storico per l’Italia in Europa, sponda Uefa, i russi eliminarono proprio i partenopei dalla maggiore delle due competizioni Europee. Terzo turno di Champions League, allora Coppa dei Campioni. Il Napoli appena biscudettato, affronta i russi, prima al San Paolo, poi nella freddissima Russia. Trasferta russa che rimarrà indigesta e parecchio a Maradona e compagni che dopo il doppio pareggio per 0-0, salutarono la competizione ai calci di rigore. Sconfitta che segnò la fine di un’epoca a Napoli. Il ciclo di Maradona si concluse, di fatto, con quella sconfitta, facendo incrinare ancora di più i rapporti tra El Pibe de Oro e la presidenza partenopea.

IL DOPPIO CONFRONTO - L’andata si giocherà al San Paolo il 12 marzo prossimo alle 21,05. Il ritorno in terra russa la settimana dopo, il 19 marzo alle 18. Fondamentale per i partenopei sarebbe andare in Russia difendendo un vantaggio quantomeno di due gol. Il dato che può far ben sperare gli azzurri è che, nonostante le pochissime reti subite, la retroguardia concede sempre qualche occasione di troppo. Terreno fertile per i rapaci azzurri, attori protagonisti delle migliori serate Europee in palcoscenici degni di tal nome.

Il Napoli dovrà temere soprattutto se stesso. I russi sono un avversario da non sottovalutare, come ha detto Benitez, ma abbondantemente alla portata della squadra del capoluogo campano.