Metti un'Assemblea di Lega e un caffè, per dirla con Preziosi. Si stempera la tensione e i nemici di ieri diventano gli amici di oggi. Galliani e Agnelli sorridono, questione di prospettiva e prospettive. Milan e Juve, dopo Muntari, Tevez, dopo Tevez, il nulla. La polemica scema col passare delle ore, dalla furia dell'Adriano inalberato a un volto disteso, accomodante. Dall'arroganza Juve alla stretta di mano, il passo è incredibilmente breve. Un gioco, forse. Ci sono interessi comuni in palio, c'è qualcosa più del campo e forse in campo non è successo poi granché, Galliani lo sa. 

Lo sfogo post-partita rientra in un progetto ben chiaro, attaccare per non essere attaccati. Tutti contro la Juve o tutti contro Galliani, senza dar peso a quanto visto, alla supremazia della Juve, ai problemi del Milan. Qualcosa da dar in pasto alla stampa, chiudendo la porta alle polemiche e agli errori interni, la strategia di Galliani funziona e ora che alle porte c'è un nuovo weekend di A meglio calmare le acque, tornare colloquiali. 

Il punto esclamativo lo mette Buffon "È stata sicuramente bizzarra perché fa capire un po' quella che è la natura di noi italiani, il nostro essere polemisti e polemici per forza, perché in questo caso addirittura si è riusciti a far polemica su un non-errore, su una cosa giusta, e questo è fantastico", ha detto a "I Signori del Calcio". "Chiaramente, secondo me, questo dà ancora più forza alla bontà delle vittorie della Juve, perché quando si arriva a questo, tu capisci che è tutto, o molto, strumentale. E per cui ci dà ancora più sicurezza e più forza, perché poi realmente, stando ai fatti, l'unica cosa sbagliata che c'è stata in quella partita è stato l'angolo da cui è nato il gol del Milan, che non c'era. Però vedo che non interessava a nessuno, come è giusto che sia".