Non si ferma più il Torino di Gianpiero Ventura e dopo aver fatto tris contro la Sampdoria cala anche il poker al Marco Antonio Bentegodi. Massimo risultato, con uno sforzo che alla fine non è minimo ma poco ci manca. Toro più organizzato, più in forma e soprattutto meglio messo in campo, che ha dominato per larghi tratti del match. Non pervenuto il Verona di Mandorlini, che adesso è in profonda crisi, tecnica e di risultati.

Il tecnico veronese sceglie Saviola accanto a Toni, accantonando il 4-3-3 per far posto al 3-5-2. Halfredsson, Tachsidis e Greco in mediana, mentre a difesa della porta di Benussi ci sono Moras, Marquez e Marques. Agostini e Pisano gli esterni laterali, più difensivi che altro. Ventura conferma in blocco la squadra delle tre vittorie consecutive, fatta eccezione per Darmian al quale viene concesso un turno di riposo. Al suo posto Molinaro sulla sinistra.

Toro che parte in quinta, consapevole della propria forza e forse anche della sua superiorità. Martinez prima e Glik poi da calcio d'angolo non impensieriscono Benussi ma fanno suonare il primo campanello d'allarme per i padroni di casa. La reazione non arriva, il centrocampo veronese è preda dei tre mediani di Ventura che coprono meglio il campo e sono meglio disposti ed ordinati. Gioco e fraseggio sono tutti per la compagine granata, che fa girare bene il pallone e fa correre a vuoto gli avversari, che non riescono a trovare contromisure. Tachsidis si affida ai soli lanci lunghi per Luca Toni, centroboa vecchio stampo attorno al quale gira, o quantomeno dovrebbe girare El Conejo Saviola. Praticamente nulla la coppia d'attacco di Mandorlini, un pò per demeriti propri, ma anche per i mancati rifornimenti dei compagni. La gara è lenta e bloccata e l'unica cosa che potrebbe sbloccarla è un lampo di genio o un errore di una delle due squadre: in mancanza di estro, ci pensa la difesa veronese a confezionare la frittata che permette a Martinez di scuotere l'area scaligera e battere Benussi sul finire di prima frazione.

La ripresa non cambia gli animi dei padroni di casa, anzi: il Toro entra in campo con la voglia della grande squadra di chiudere la gara e dopo qualche folata senza particolari emozioni, arriva l'episodio che porta al raddoppio. Martinez viene imbeccato in area, controllo a seguire e Marques che lo falcia da dietro: penalty che Fabio Quagliarella trasforma di prepotenza, 2-0. Il Verona invece di reagire subisce il contraccolpo, con gli ospiti che vanno vicini al tris con Benassi prima e lo stesso Quagliarella più tardi. Imprecisione e pigrizia non permettono ai granata di chiuderla definitivamente. Toni ne approfitta ed accorcia le distanze poco dopo aver superato l'80' di gioco: sinistro di controbalzo e Padelli battuto. Qualche minuto più tardi va vicino, di testa da calcio d'angolo al pari, ma la palla sorvola la traversa. Gli ultimi tentativi dei veronesi si fermano sul muro eretto da Glik e compagni, che lanciano El Kaddouri nella controfuga che chiude il match: destro all'angolino e tutti a casa. Ventura cala il poker.