Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli attualmente ai box a causa della rottura del legamento crociato durante Fiorentina-Napoli, è intervenuto quest'oggi a Sky Sport 24 in occasione della presentazione di un nuovo format contro la violenza lanciato da Pasta Garofalo dal titolo ‘Quasi amici’: “Essendo napoletano vivo di più la città rispetto ai miei compagni, spero che questa iniziativa possa fare strada per avere sempre più bambini allo stadio. Durante ogni partita ci sono cori, l’importante è che ci sia rispetto e che nessuno si faccia male. Tifo? Sono sempre andato allo stadio con gli amici, è sempre stata una grande emozione ed ho sempre sognato di giocare al San Paolo ed il tifoso che c'è qui credo non ci sia in altre realtà”.
Il talentino di Frattamaggiore ha poi risposto alle domande dei presenti in studio. La prima è sul momento della squadra: “Quando arrivano risultati negativi uno si butta un po’ giù, ma dopo Doha è cambiato qualcosa e spero si possa continuare così, riportando i tifosi allo stadio perché nell'ultimo periodo non venivano volentieri, ma loro sono sempre stati la nostra arma in più. Juve? Abbiamo sempre fatto bene con le grandi, ma i punti li abbiamo persi con le piccole ed invece ora siamo partiti bene col Cesena. Ora dovremo dimostrare che con la Juventus possiamo ancora lottare per lo scudetto”.
Sul gioco di Benitez: “Con lui si fanno molti sacrifici, soprattutto noi esterni offensivi. All’inizio ho fatto male perché non riuscito ad adattarmi, poi ho capito i meccanismi e stavo giocando più tranquillo. Mi sono fatto male quando stavo facendo benissimo, ma sono cose che capitano. Sto migliorando giorno dopo giorno con la riabilitazione. Il mister è tranquillo, si arrabbia quando non seguiamo le sue direttive, ma è umano. Però lui ci dà tanta tranquillità durante la settimana, non fa sceneggiate ma pretende impegno sul lavoro. Rientro? Si è parlato di febbraio o marzo, ma l'importante è stare bene perché poi con una infiammazione rischi di stare fermo di più”.
Qual'è il tuo rapporto con Gonzalo Higuain: "E' un grande, ci ha dato qualcosa in più, è stato sette anni nel Real Madrid e non è semplice con quei campioni, in Italia pochi attaccanti sono come lui. Lui tiene alla squadra. Così come Cavani questi attaccanti scendono in campo per fare sempre gol, anche in allenamento".
Infine le domande personali. Riguardo il proprio idolo, Insigne non ha dubbi: “Il mio esempio è sempre stato Del Piero, oltre che un grande giocatore anche fuori dal campo non ha mai avuto una reazione. Dopo la convocazione in nazionale mi chiamò per farmi i complimenti, ci siamo sentiti anche dopo l'infortunio e ci siamo sentiti anche per gli auguri di Natale, spero di incontrarlo al più presto”.
Altrettanto doverosa, in chiusura, una chiosa su Pino Daniele: "E' stato un grande artista, dispiace, la sua canzone rappresenta Napoli, non spetta a me decidere ma sarebbe bello averla come inno per onorarlo. Sarei orgoglioso per lui, napoletano, che ha fatto tanto per questa città".