Gennaio è mese spesso decisivo, ma di difficile interpretazione. Con la necessità di completare organici lacunosi o messi in ginocchio da infortuni e scelte errate, si scontrano le finte occasioni di un mese che spesso riserva brutte sorprese per qualità e esborso economico. La Juventus, in testa al campionato e pronta per il febbraio europeo, non può esimersi dal partecipare al tavolo delle trattative. A un reparto di mezzo completo in ogni ordine di posto, fa da contraltare una difesa in forte difficoltà. 

Le parole di Allegri e Marotta aprono a innesti in una retroguardia colpita più volte da acciacchi e problemi di lunga durata. Senza Barzagli, il migliore per intelligenza e senso della posizione, il tecnico vede il margine di scelta. Il fronte esterni ha perso, lungo la via, Asamoah e Caceres, in parte Ogbonna. Non basta il buon apporto di Padoin. 

Ecco perché qualcuno arriverà. Due i nomi sul taccuino: Montoya e Rolando. Il primo piace, è giovane ed è pronto a cambiare aria. A Barcellona, scarso impiego e voglia di rivalsa. Il nodo è nell'ingente clausola. Discorso diverso per Rolando. Il centrale del Porto conosce la A, assaporata con Napoli e Inter, ed è pronto a rientrare in Italia. I contatti con l'Inter non hanno sortito effetti ed ora è la Juve a spingere per il buon esito dell'operazione. Il Porto apre e la situazione è in evoluzione. La Juve completa l'opera, la volata è lanciata. 

Fonte Gazzetta dello Sport