Il Parma passa di mano. Dopo l'annuncio, tramite comunicato ufficiale, apparso la scorsa settimana, nella giornata di ieri, con apposito atto notarile, sono giunti i primi nomi. Saluta Tommaso Ghirardi, entra in scena Pietro Doca. Il Parma si affida quindi al gioelliere albanese, coadiuvato dal Vice-Presidente esecutivo Fabio Giordano. Resta in sella invece Pietro Leonardi, collante tra il vecchio Parma di stampo italiano e la nuova realtà estera pronta a ripianare i debiti attuali del club.
L'era Ghirardi termina dopo sette anni, dal gennaio 2007 ad oggi, tra debiti e rischio fallimento. Dall'esclusione europea una descensio ad inferos senza limiti, pronta ad arricchirsi di una nuova pagina negativa, con l'attesa penalizzazione pronta a colpire il Parma entro la fine di febbraio. Il punto raccolto al Tardini con il Cagliari non ha restituito linfa all'ambiente e il club versa in una situazione problematica, non solo in campo. All'ultimo posto in campionato si somma una disastrosa situazione economica, il mix ha portato l'attuale patron a farsi da parte, lasciando strada a investitori stranieri.
Se il nome di Pietro Doca è qualcosa di certo, restano ombre sul futuro, date dalla riservatezza dei potenti alle spalle del nuovo Presidente. Si vocifera di Rezart Taci, più volte entrato in trattative per l'acquisizione di società italiane - spesso con poco costrutto - dopo che nei giorni scorsi si era parlato di una cordata russo-cipriota pronta a entrare in scena. L'associazione Doca-Taci giunge spontanea viste le origini dei due, ma non è da escludere un colpo di scena.
Nessuno dei protagonisti per ora rilascia dichiarazioni in merito. Ghirardi esce di scena, mostrando soddisfazione per il buon esito dell'operazione, il Parma spera, in attesa di chiarezza.
Fonte Gazzetta dello Sport