I tatticismi battono lo spettacolo, mentre Fiorentina e Juventus si dividono la posta in palio. L'anticipo del venerdì della 14esima giornata di Serie A finisce infatti in pareggio, uno 0-0 che accontenta più la squadra di casa, ma in fin dei conti è stato il risultato più giusto e più ovvio in una gara dove le occasioni da segnalare sono veramente pochissime, molte di più sono invece le notazioni tattiche applicate dai due allenatori, a due squadre che dimostrano di avere una difesa solida, sia a tre che a quattro.
Il migliore in campo è sicuramente Leonardo Bonucci, perfetto in chiusura nella sua difesa a tre, quella in cui si trova meglio, con Ogbonna e Chiellini ai suoi lati più in difficoltà nel contenimento di Cuadrado e Gomez. Il numero 19 è stato decisivo proprio sul tedesco a metà della ripresa: Mati Fernandez era andato via bene dopo una brutta palla persa da Pogba in mediana e aveva provato a innescare il tedesco, sul quale in scivolata entra benissimo Bonucci, prendendo in pieno la palla non permettendo così a Gomez di calciare verso Buffon. Il portiere della Juve, al rientro dopo un problema alla spalla che lo aveva escluso dal derby col Torino, è stato chiamato in causa una volta di fatto, sempre nella ripresa, quando ha dovuto mettere in corner un destro potente di Cuadrado da fuori area, arrivato sugli sviluppi di un calcio piazzato.
Anche i bianconeri hanno cercato più volte la soluzione da fuori area, due volte in apertura di gara con Pogba e Llorente (due su due sopra la traversa), e con Bonucci al quarto d'ora del secondo tempo, bravo Neto in presa a tenerla lì. Portiere della Fiorentina impegnato anche da Evra nel finale, buona la respinta senza troppi problemi, anche se probabilmente la miglior occasione della Juve era arrivata nei primi minuti, quando è bravissimo Gonzalo Rodriguez a togliere dall'incrocio dei pali di testa un'incornata di Llorente da corner. Il Re Leone è apparso un po' sottotono e fuori dalla partita, e il fatto che sia rimasto in campo 90 minuti fa pensare che contro l'Atletico Allegri opterà per Morata; molto buona invece la partita di Coman, rimasto in campo un'ora in cui si è proposto in maniera volenterosa e con spirito di sacrificio, mettendosi in mostra con un paio di scatti veramente fulminei. Un po' inconcludente magari, ma ha tutto il tempo di crescere. Al suo posto è subentrato Tevez, anche lui abbastanza sottotono.
Montella può essere invece soddisfatto di quanto fatto vedere dai suoi: ordinati, composti e propositivi soprattutto in fase di rimessa, con la velocità di Cuadrado a impensierire i difensori avversari, spesso costretti a fermarlo usando le maniere forti. Ne fa le spese Ogbonna, ammonito alla mezz'ora proprio per fallo sul colombiano, più pericoloso in questa posizione di seconda punta vicino a Gomez. Ottima la prova dei tre centrocampisti, capaci di non soffrire la fisicità di Pogba e Vidal, e soprattutto di non soffrire il pressing dei mediani avversari, riuscendo spesso a proteggere la palla, soprattutto con Borja Valero, super in fase di gestione del pallone, come sempre; ottimo invece Pizarro più in fase di contenimento che di impostazione, sempre pronto a dare una mano alla difesa, che si è dimostrata solida.
Per quanto riguarda i bianconeri, non è stata sicuramente una delle partite più brillanti sotto il punto di vista tecnico: detto di Bonucci e Coman, va citato Pogba, il più intraprendente fino ai 20 metri, quando però si è perso via un paio di volte, una in particolare dopo aver percorso 40 metri palla al piede, quando non ha aperto per Coman o Llorente e si è fatto chiudere da Gonzalo Rodriguez. Non ha brillato troppo nemmeno Evra, buono e propositivo nel secondo tempo ma torturato da Joaquin nel primo: il francese ha dovuto stenderlo tre volte, Rizzoli che però ha preferito graziarlo. A disagio invece Pereyra a destra.
La Juventus ora mantiene il primato, ma la Roma può rifarsi sotto a -1 sfruttando l'impegno casalingo col Sassuolo, mentre la Fiorentina si riavvicina al terzo posto, agganciando la Lazio a quota 20.