Quando in estate si parlava di Udinese la prima cose che ti saltava alla mente era Scuffet, il giovane portiere, ora 18enne, che aveva impressionato tutti nella passata stagione. Arriva la prima di campionato e ti aspetti di vederlo a difendere la porta della squadra friulana, ma a sorpresa invece ci trovi Karnezis. Per capire chi è Orestis è bastata una domanda; il cronista gli chiede se ha paura di Higuain, nemico numero 1 dell’Udinese nella partita di domani sera, e lui risponde: “Io non ho paura di nessuno”. E subito capisci come abbia fatto Stramaccioni a stravolgere tutte le gerarchie, relegando la giovane promessa Scuffet in panchina.
Karnezis è nato ad Atene l’11 luglio 1985, in quella Grecia che oggi vive sull’orlo del baratro, iniziando la sua carriera professionistica tra le fila dell’Ofi Creta, per poi esplodere definitivamente nel Panathinaikos (70 presenze nel campionato greco dal 2007 al 2013). Ingaggiato dall’Udinese due anni fa, ha passato la scorsa stagione al Granada, dove ha collezionato 8 presenze. Proprio tra le fila degli andalusi ha disputato la partita che più gli sta a cuore, battendo il Barca di Messi per 1-0: “Quella partita non la dimenticherò mai, ci siamo guadagnati la salvezza in casa, davanti al nostro pubblico, battendo il Barcellona. In quella partita parai tutto, ma la cosa più difficile fu una punizione della Pulce indirizzata all’incrocio, presi pure quella”. Brillano gli occhi del portiere della nazionale greca mentre racconta le sue gesta in quella che è stata la partita decisiva per la stagione del piccolo Granada. Brillano i suoi occhi anche quando racconta del Mondiale, finito ai rigori contro la Costa Rica.
Poi gli chiedono come vive la rivalità con Scuffet, e dalla sua risposta traspare tutta la sua personalità: “La cosa più significativa è che ci sono 3 se non 4 portieri di alto livello quest anno all’Udinese. Ogni portiere vuole giocare, è così in tutte le squadre, quindi devi lavorare sodo per meritarti il posto, nessuno ti regala niente soprattutto in Serie A. Il posto non è di nessuno, chi gioca la domenica sostiene un esame durissimo durante la settimana. Il mio unico obiettivo è quello di aiutare l’Udinese a vincere, e di infondere sicurezza ai compagni della difesa, perché è questo il compito principale di un portiere”.
Infine una domanda su chi fosse il suo mito da ragazzo e sul derby tra Olympiacos e Panathinaikos: “Van der Sar, troppo facile. Oggi ammiro Diego Lopez e naturalmente Buffon, è sempre il numero uno. Per quanto riguarda il derby di Atene la prima cosa che mi viene in mente è tornare a casa vivo…. Scherzo, ma non tanto. Tutta Atene aspetta il derby con tanta, troppa adrenalina. Il fanatismo è pazzesco e la tensione è incredibile. Giocarlo qualcosa di inspiegabile e indimenticabile”.