Rolando Bianchi non farà anche con il Bologna lo stesso percorso fatto con il Torino. Cairo lo acquista dal Manchester City nell'agosto 2008 per sette milioni. Al termine della stagione i granata finiscono in Serie B e l'attaccante - che dopo un inizio positivo con 2 reti nelle prime quattro giornate di campionato disputa un torneo sottotono finendo spesso in panchina in favore di Roberto Stellone - dichiara: "Toro, resto e ti riporto in Serie A". Promessa mantenuta: alla fine di maggio 2012 - dopo tre campionati nella serie cadetta - i granata e Bianchi tornano in A. Il giocatore rimane all'ombra della Mole anche la stagione successiva, nella quale realizza 11 reti in 32 apparizioni. Molte sono le soddifazioni di Rolly durante i cinque anni con la maglia del Torino, in primis le 77 reti totali realizzate, che gli hanno permesso di superare il leggendario Ezio Loik e di piazzarsi al decimo posto dei marcatori di sempre nella storia del Toro.
La scorsa estate il bomber nativo di Lovere - svincolato - firma un triennale con il Bologna. Tuttavia con i felsinei diputa la sua peggiore stagione. Bianchi è un corpo estraneo nell'undici rossoblù, non lega con Pioli - che spesso gli preferisce Cristaldo - e anche con Ballardini non riesce a esprimere il suo potenziale. Da ricordare solo la doppietta rifilata al Napoli il 19 gennaio (2-2 il risultato finale). Termina la stagione con il misero bottino di 3 reti in 28 presenze.
Ora l'attaccante - bergamasco doc - riparte dall'Atalanta, il club che calscisticamente lo ha cresciuto. Proprio in maglia nerazzurra Rolly ha esordito in Serie A a soli diciotto anni il 17 giugno 2001 in Juventus-Atalanta. La storia tra il giocatore e gli orobici continua.