La Juve è campione d'Italia per la trentaduesima volta nella sua storia e vince ancora in casa, sull'Atalanta, grazie all'1-0 dell'ex di turno Simone Padoin, uno dei “soldatini” di Antonio Conte, sempre presente quando il tecnico l'ha chiamato in causa. Ai microfoni di Sky c'è uno dei protagonisti di questo finale di stagione, Sebastian Giovinco. “Ci abbiamo sempre creduto in questo scudetto – ammette – era difficile pensare che potesse essere diverso, anche se la Roma ha fatto un campionato importante, ma noi siamo stati devastanti e questo è uno scudetto meritato”. Una bella stagione per Giovinco, specialmente nel finale di stagione. Momento importante per lui è stato certamente l'abbraccio di Conte dopo i fischi dei tifosi. “Sono cose che aiutano a crescere, penso che da lì la stagione sia cambiata, da parte mia, da parte dei tifosi, però non voglio più pensarci, voglio solo pensare a cose positive”. Infine un omaggio a Carlitos Tevez, l'emblema di questo terzo scudetto bianconero. “La differenza, nel suo modo di giocare, la fa la cattiveria. A me manca un po', ma ogni giorno si può sempre imparare qualcosa, non solo con lui, ma con tutti i miei compagni”. Grande soddisfazione anche per Fernando Llorente, uno delle principali firme di questo scudetto, con 15 gol, autentico marchio di fabbrica di origine spagnola. “E' un sogno essere riuscito a vincere al primo anno qui – sottolinea il Navarro – ora bisogna godersela veramente. Abbiamo molte cose da migliorare, penso però che sia la strada giusta. Domenica c'è un'altra partita importante, da vincere, contro la Roma, che ha fatto una grande stagione. Speriamo che Conte rimanga con noi”.

“Abbiamo sofferto perchè chi ci rincorreva ha fatto una grandissima stagione – dice Bonucci – però si è ritrovata davanti una Juventus stratosferica. Siamo stati bravi a tenere alta la concentrazione, ora pensiamo a vincere le ultime due partite, poi ci sarà il Mondiale. Per il prossimo anno dovremo crescere anche in Europa, quest'anno abbiamo commesso qualche errore di troppo che abbiamo pagato caro, mentre in Italia siamo stato veramente perfetti”.