Era il 16 maggio 1999, in quel del Dall'Ara, la Samp vinceva 2-1 contro il Bologna e quella vittoria avrebbe potuto alimentare le speranze di salvezza blucerchiate.
All'ultimo minuto, Sakic si scontra in maniera flebile con Simutenkov: il russo vola a terra e l'arbitro Trentalange fischia il calcio di rigore. Tutti i tifosi blucerchiati ricordano bene come andò a finire quella stagione calcistica e lo stesso Nenad Sakic, adesso vice allenatore di Sinisa Mihajlovic, non lo ha dimenticato: "Non la meritavamo la retrocessione, era una buona squadra quella. Ricordo Pecchia, Laigle, in difesa avevamo quella roccia di Lassisi, c'erano Ortega e Montella... e anche Lee Sharpe, sì. Quando però ti iniziano a girare male le cose, poi diventa difficile metterle in ordine di nuovo e a noi, a un certo punto, iniziarono a girare male. Quando ho letto che proprio sabato avrebbero premiato l'arbitro Trentalange a Sestri Levante, ho detto: «Non ci posso credere...». Certo che il destino è veramente incredibile. Ha aspettato quattordici anni per disegnare questa coincidenza, lui premiato a pochi chilometri di distanza da me, che ritrovo per la prima volta da sampdoriano il Bologna".
Il vice allenatore della Sampdoria ci tiene in maniera particolare a battere il Bologna: "Spero sinceramente di vincere questa partita. Innanzitutto perché è importantissima per la nostra classifica: vincendo, conquistremmo tre punti fondamentali nella corsa verso il mantenimento della categoria, staccando magari ancora un po' di più le nostre diretti concorrenti - racconta ai taccuini de "Il Secolo Xix" - E poi sarebbe una soddisfazione speciale anche per me, spero vivamente di vincere domenica così non ci penso più. Non ho niente contro il Bologna, però quando nel 2005 la Samp pareggiò all'ultima giornata proprio al Dall'Ara e la squadra rossoblu retrocesse, mi fece piacere. Ma per una questione esclusivamente personale, legata a quel ricordo là".