Perdere a Napoli ci sta. Perdere così fa male. Già perché una buonissima Sampdoria avrebbe certamente meritato miglior sorte, ma ha incassato la prima sconfitta dell'era Mihajkovic.

Regini preferito a Costa, Eder centravanti e Pozzi in panchina. Queste le scelte di un Doria che parte con qualche timore e un poco impreciso in fase di impostazione. I blucerchiati, al debutto stagionale in tenuta nera, ne escono presto con tecnica e personalità. All'8' Soriano libera il destro dal limite ma senza trovare la porta; Mertens arriva al tiro ma Da Costa fa buona guardia sul proprio angolo. Il quoziente di difficoltà della parata si eleva improvvisamente qualche minuto dopo, quando il brasiliano neutralizza da campione un tap-in a botta sicura di Higuaín. La Samp reagisce subito con Krsticic, che deposita in rete indisturbato dopo uno scambio stretto con Eder. Peccato che il numero 23 fosse partito in fuorigioco. Gol annullato, giusto così.

La gara scivola via piacevole, ben giocata da entrambe le formazioni, schierate in maniera speculare. Gabbiadini fa il solletico a Rafael al 19'; due minuti Callejón tenta di sfondare per vie centrali e sfiora l'incrocio con un destro a giro. Palombo innesca Krsticic in contropiede, il serbo scarta Rafael ma la palla gli sfugge e la ghiotta occasione sfuma oltre la linea di fondo. Il primo ammonito del primo pomeriggio e del nuovo anno se la prende Obiang, diffidato e dunque squalificato per l'Udinese. 

 All'8' del secondo tempo, sugli sviluppi di un corner, Callejón cerca senza fortuna il sette opposto. La fortuna assiste il Napoli nel frangente successivo. Higuaín riceve da fallo laterale e, dalla destra, pesca Mertens nel cuore dell'area: con il piatto destro il belga batte Da Costa di prima intenzione e porta avanti i padroni di casa. Il Doria non ci sta. Gabbiadini sfonda la traversa con un sinistro meraviglioso, Regini reclama un penaly sacrosanto dopo un contatto con Armero. E gli azzurri ne approfittano. Mertens su punizione trafigge Da Costa per la seconda volta. Sul 2-0, Mihajlovic si gioca la carta Sansone (per Soriano). Obiang fa capire a Rafael che non è ancora finita. Il doppio palo colto dallo stesso Sansone al 33' dimostra che non è proprio giornata.