Adesso Verona può cominciare a sognare: il ritorno al successo in casa, dopo il derby perso con il Chievo, avvicina l'Hellas alla zona europea. Un sesto posto in classifica costruito al Bentegodi, dove sono stati conquistati 21 dei 25 punti che compogono il carnet dei veneti. Interrotta una striscia negativa di quattro sconfitte consecutive tra campionato e coppa. L'Atalanta sperava che il ritorno al Bentegodi, dove ha conquistato finora gli unici punti in trasferta, potesse dare la spinta a una classifica che adesso rischia di diventare pericolosa. Due vittorie negli ultimi sette impegni stagionali, pur con tutte le assenze che stanno affliggendo i bergamaschi, non possono essere minimizzate.
Mandorlini, che ritrova l'Atalanta di cui è stato giocatore e allenatore, deve rinunciare a due squalificati eccellenti: Cacciatore e Jankovic. Il primo viene rimpiazzato da Romulo, con Gonzalez spostato difensore centrale. Al posto del serbo gioca Martinho, mentre in mezzo al campo c'è l'esordio di Cirigliano dal primo minuto. Ancora lungo l'elenco delle defezioni per Colantuono: solo per citarne alcune Yepes, Stendardo, Bonaventura e Moralez. Cazzola difensore centrale, a centrocampo sono confermati i giovani Baselli e Koné e in attacco De Luca preferito a Livaja, premiato per il gol al Sassuolo in Coppa Italia.
L'avvio di partita vede il Verona premere: Agostini e Martinho creano pericoli sull'out sinistro, Toni arpiona ogni pallone per metterlo a disposizione dei compagni. Ed è proprio da un traversone di Agostini che nasce la prima opportunità per i padroni di casa: la palla scavalca Toni, ma alle sue spalle c'è Iturbe che mette a lato non di molto. Ancora Agostini che stavolta appoggia corto per Martinho, il brasiliano prova la soluzione del tiro con Consigli che non si fa sorprendere e mette in corner. L'Atalanta perviene dalle parti di Rafael con Denis che in girata riesce a impensierire il portiere brasiliano. Nel Verona l'unica nota stonata della giornata è Cirigliano: un pallone perso lancia la ripartenza dei nerazzurri, Koné manda in porta Denis e il Tanque, oggi ispirato, stordisce di finte Gonzalez e con un delizioso tocco sotto di sinistro scavalca Rafael. Sesto centro in campionato per l'argentino e vantaggio giunto a pochi minuti dal duplice fischio.
Tornato in campo, il Verona ricomincia a produrre gioco e occasioni: l'Atalanta si chiude troppo in difesa, anche se prova in qualche occasione a ripartire. Consigli è troppo generoso nel voler evitare l'angolo, tanto da consegnare il pallone a Toni: traversone per Iturbe che schiaccia di testa troppo forte e la palla si alza. Dalla parte opposta l'Atalanta potrebbe raddoppiare: Denis approfitta di un errore di Gonzalez, ma Rafael gli nega la gioia della doppietta personale. Colantuono, che a inizio ripresa aveva richiamato in panchina l'ammonito Carmona per Migliaccio, fa debuttare Giorgi e toglie di Brienza. Mandorlini non può essere soddisfatto di Cirigliano e lo sostituisce con Gomez.
Juanito pericoloso sulla sponda di uno stoico Toni, poi è Iturbe ad avere la palla del pareggio con Consigli che si salva di piede. Pari che arriva a otto minuti dalla fine: calcio d'angolo per i padroni di casa, Gomez salta completamente solo sul secondo palo e inchioda Consigli. L'Atalanta va in confusione: su un lancio lungo Cazzola viene tradito da un rimbalzo, si vede scappare Cacia (entrato al posto di Martinho) e lo spinge. De Marco decreta il calcio di rigore ed espelle giustamente il nerazzurro per fallo da ultimo uomo, ma il contatto irregolare era cominciato fuori dall'area. Dal dischetto Jorginho non sbaglia, esecuzione angolata su cui Consigli non può nulla.