Verona e Atalanta tornano ad affrontarsi in Serie A a distanza di nove anni dall'ultimo confronto nella massima serie: era il 3 febbraio 2002 e l'Hellas vinse 3-1, ma al termine di quella stagione retrocedette. Da allora ci sono stati quattro incroci in cadetteria, con 3 vittorie della Dea e una affermazione scaligera. Stavolta il palcoscenico è quello più prestigioso e in palio ci sono punti pesanti per restare nella parte alta della classifica: il Verona ha già superato quota 20 punti, all'Atalanta mancherebbe giusto una vittoria per arrivarci. Hellas che vuole riprendere la serie di successi interni, interrotta nel derby perso con il Chievo. Al contrario, l'Atalanta vuole interrompere una sequenza ben diversa di ko esterni e l'unico campo su cui ha vinto è stato proprio al Bentegodi lo scorso 6 ottobre contro l'allora squadra di Sannino.
QUI VERONA - Mandorlini ritrova l'Atalanta che ha allenato tra il 2003 e il 2004: al primo anno riuscì a conquistare subito la promozione, ma nel successivo fu esonerato dopo non aver ottenuto nemmeno un successo nelle prime quattordici giornate. Hellas che viene dall'eliminazione in Coppa Italia contro la Sampdoria, dove ha dovuto subire un passivo pesante (1-4). Mandorlini non vuole soffermarsi troppo sulle ferite, ma guardare oltre: "Eravamo abituati bene: di certo siamo infastiditi per non aver passato il turno in Coppa perché credevamo di potercela fare. Non siamo in un momento particolarmente brillante, però siamo già concentrati sulla partita con l'Atalanta che è la migliore delle provinciali. Loro sono riusciti a vincere in Coppa Italia e hanno la Serie A nel dna. Vorrei sottolineare che abbiamo perso contro le prime in classifica, con il Genoa dopo che avevamo dominato per oltre un'ora e il derby nella maniera strana che sappiamo. Vanno distinti prestazione e risultato: per giocare in A bisogna limitare al massimo gli errori per conquistare i punti".
QUI ATALANTA - Il successo in Coppa Italia sul Sassuolo può dare la spinta per affrontare al meglio la prima di due trasferte consecutive. Mancano tre partite alla fine dell'anno e Colantuono vuole fare punti adesso, visto che l'epilogo sarà con la Juve. Il precedente più recente ha visto l'Atalanta vincere sul campo dell'Hellas 1-0 nel 2006 (gol di Lazzari), mentre in Serie A il successo manca da tantissimi anni. Pur dovendo fare i conti ancora una volta con diverse assenze, Colantuono non cerca alibi e chiede uno sforzo importante: "Inutile dire che a Verona serve una scossa, non si possono perdere sei trasferte su sette. Sarà una battaglia perché il Verona con 18 punti è la seconda squadra per rendimento casalingo, solo la Juventus ha fatto meglio. Il primo pericolo si chiama Luca Toni, ma attenzione anche a giovani terribili e di grande talento come Iturbe. Sono soddisfatto per la prestazione dei giovani scesi in campo mercoledì in Coppa Italia, però diamogli tempo per crescere: sono convinto che sapranno dare un contributo importante".
Probabili formazioni
Dubbi in difesa per Mandorlini che deve rinunciare allo squalificato Cacciatore. In conferenza stampa il tecnico ha detto di essere in dubbio tra Gonzalez e Romulo, anche se non va esclusa l'ipotesi di vederli entrambi, con l'uruguaiano che in quel caso verrebbe spostato centrale. A centrocampo non è certa la presenza di Hallfredsson, mentre in attacco non c'è l'altro squalificato Jankovic.
Yepes e Moralez non superano l'ultimo provino. Canini e Lucchini saranno i difensori centrali, con Migliaccio che torna a centrocampo. Brienza in pole per una maglia da titolare, con Bonaventura esterno dalla parte opposta. Nessun dubbio in attacco: giocano Denis e Livaja.