Una partita strana, quasi paradossale. Nel primo tempo la Sampdoria gioca bene, solida in difesa e frizzante in attacco; segna con Sansone in contropiede il gol dell'1 a 0. Segna anche quello del 2 a 0, ma l'arbitro fischia la fine con un secondo di anticipo e annulla il gol di Pozzi.
Nel secondo tempo la Samp appare frastornata, poco lucida, e si fa trovare impreparata in difesa, subendo i contropiedi del Torino, che prima pareggia e poi passa in vantaggio su rigore. I blucerchiati provano a proporsi in attacco, ma i problemi là davanti tornano a farsi sentire, gli stessi problemi che nel primo tempo sembravano superati: dalla trequarti in poi si crea poco. Azioni sterili, passaggi prevedibili (seppure con qualche lancio lungo interessante) ed un possesso di palla che non porta a nulla. Negli ultimi secondi della gara poi, quando la sconfitta sembrava scontata, un fallo su Eder porta l'arbitro a concedere ilpenalty, che lo stesso attaccante brasiliano trasforma.
La Sampdoria è apparsa “ambivalente”, sbarazzina e concreta nel primo tempo, inconcludente e confusa nel secondo. L'avversario era alla portata della squadra blucerchiata, e se si vuole il bicchiere mezzo pieno, si è visto un miglioramento; tuttavia è certo che non si può giocare solo 45 minuti.
Tornano, però, i problemi di sempre, la pochezza di idee in fase offensiva e una difesa distratta e imprecisa, che ha permesso ai granata di segnare due gol in rapida successione.