Ormai è uno dei punti fermi dell'Atalanta degli ultimi anni: Luca Cigarini (27 anni) è pronto ancora una volta ad assumersi l'onere di guidare la truppa di Colantuono alla conquista della salvezza. Alla quarta stagione in nerazzurro (la prima nel 2008/2009, poi la doppia parentesi a Napoli e Siviglia prima del ritorno nel 2011/2012), abile sia in fase difensiva che a impostare il gioco e ambitissimo da molte squadre di primo livello, Luca ha giurato fedeltà all'Atalanta che quest'estate ha riscattato la metà del cartellino. Per discutere sul suo futuro (l'altra metà appartiene al Napoli) ci sarà tempo, per ora l'importante è concentrarsi in vista della stagione che sta per cominciare. Senza perdere però l'allegria: "In ritiro ci si deve anche divertire, altrimenti diventa troppo pesante".
Cigarini ammette che l'ultimo campionato non è stato all'altezza dell'Atalanta, nonostante l'obiettivo della salvezza sia stato raggiunto: "Sarà un campionato duro, altre squadre si stanno formando e le neopromosse stanno facendo acquisti importanti. Dobbiamo continuare sulla scia degli ultimi due anni, anche se l'ultimo non è stato eccezionale". In vista del sorteggio del calendario di lunedì una preferenza: "Mi piacerebbe giocare la prima partita in casa: la gara d'esordio ha sempre un sapore particolare e giocarla davanti al nostro pubblico sarebbe ancora più bella". Un desiderio tuttavia non facile da esaudire, visto che di norma tra un campionato e l'altro avviene l'inversione di campo al primo turno e nelle ultime due edizioni l'Atalanta ha iniziato sempre in casa: nel 2011/2012 contro il Cesena, anche se poi l'esordio fu a Genova a causa dello sciopero dei calciatori che fece slittare la prima giornata a dicembre, e nel 2012/2013 contro la Lazio. Quasi certamente quindi l'Atalanta quest'anno partirà in trasferta.
Un Cigarini sicuramente più maturo, diventato padre del piccolo Niccolò poco più di due mesi fa: "Mio figlio mi manca, non lo vedo da tre settimane: non vedo l'ora che arrivi sabato per riabbracciarlo".