La stagione 2013/2014 dell'Atalanta apre ufficialmente i battenti, con la conferenza stampa dell'allenatore Stefano Colantuono. Fortunatamente il mister non ha smarrito la sua solita combattività: le ferie sono ormai finite ed è pronto a mettersi al lavoro, affrontando con il giusto piglio tutte le domande dei giornalisti.

"La scorsa è stata una stagione particolare, però non la definirei drammatica perché abbiamo raggiunto l'obiettivo della salvezza con tranquillità": Colantuono rivendica con orgoglio i risultati ottenuti nei suoi anni di allenatore a Bergamo, dove di fatto non ha mai fallito. "Nel girone d'andata abbiamo totalizzato 24 punti, in linea con il trend di chi cerca la salvezza, senz'altro nel ritorno siamo calati per qualche cessione importante operata a gennaio". Per il campionato che viene non ci sono dubbi: "La difesa è il reparto che più di tutti ha bisogno di essere sistemato, anche se è quasi impossibile trovare un difensore centrale che sia contemporaneamente rapido e ben strutturato: io ricordo solo un certo Vierchowod che aveva queste caratteristiche. Lo scopo ultimo del nostro lavoro è la continuità, senza di essa siamo perduti. Dobbiamo vivere con la pressione del risultato perché è quella l'unica cosa che conta". Smentisce poi l'idea che partire con una penalizzazione sia fonte di maggiori stimoli: "Provate a chiedere al Siena se non erano convinti di salvarsi con il -6: qualsiasi handicap è pesante, che siano 2 o 3 punti in meno non fa alcuna differenza".

Il modulo è un rebus: "Vario il sistema di gioco a seconda dei giocatori che ho a disposizione, negli anni ho fatto molti cambiamenti: 4-4-2, 4-4-1-1, 5-3-2, qualche volta addirittura la difesa a 3. Non dobbiamo fossilizzarci su un solo modulo, ma sperimentare diverse soluzioni. Guardate al mio primo anno all'Atalanta, quando abbiamo vinto il campionato di Serie B: l'anno successivo è arrivato Doni e ho cambiato schieramento. Quest'anno non abbiamo esterni puri: chiederò a Bonaventura di essere più flessibile perché so che lui può giocare bene ovunque".

Quando si passa al mercato, Colantuono taglia corto: "Non voglio responsabilità per il mancato acquisto dei giocatori di cui parlo, quindi mi limito semplicemente a fare delle ipotesi sulla base di opinioni personali: Acerbi è un buon difensore, ma non ho mai detto che sarebbe venuto, leggete meglio i giornali e converrete con me su questo. Finché un giocatore non firma non mi addentro nei giudizi". Su Nica l'allenatore romano ha ottime impressioni: "Lo abbiamo osservato a lungo: è un giovane interessante e di prospettiva. Poi starà a come si ambienterà nella nostra Serie A che non equivale certo alla massima divisione rumena".

Colantuono si scalda quando viene affrontato un altro argomento scottante, che in passato ha costituito motivo di perplessità sul suo operato: quello dello scarso utilizzo dei giovani. "Io non ho nulla contro di loro", ribadisce il mister, "non guardo alla carta d'identità: il mio lavoro è rivolto alla conquista dei punti, se chi me li porta ha 10 o 50 anni per me non cambia nulla. Guardate Livaja: l'anno scorso con me ha quasi sempre giocato." L'attenzione è rivolta ad alcuni dei ragazzi presenti nel novero degli effettivi: "Baselli è davvero bravo e può imparare molto da Cigarini, Koné l'anno scorso è andato in prestito perché era penalizzato dal modulo. Entrambi partiranno con noi in ritiro, così come Gagliardini: poi spetterà a loro conquistarsi il posto in squadra". Una frecciatina viene però lanciata al pubblico: "Alcune volte capita che al primo passaggio sbagliato un giocatore venga fischiato: anche questo inficia la sua crescita".

Analizzando la rosa a disposizione, i maggiori spunti di riflessione provengono dal reparto d'attacco: "Punto moltissimo su Livaja, ma tutto dipende da lui: l'anno scorso è capitato qualche episodio spiacevole che ci siamo lasciati alle spalle. Marilungo rientra da un lungo infortunio, però lo aspetto perché credo molto in lui". Sui portieri Colantuono rivela che saranno quattro: "Ai tre dell'anno scorso (Consigli, Polito e Frezzolini) affiancheremo Sportiello, mentre Colombi andrà ancora in prestito: lui è il futuro dell'Atalanta, ma ha bisogno di giocare e farsi trovare pronto quando dovrà rimpiazzare Consigli". L'allenatore di Anzio è comunque certo sulla permanenza del numero uno nerazzurro: "Consigli rimane, abbiamo assoluto bisogno di lui".

In chiusura la classica domanda sul sogno nel cassetto della stagione che si appresta a iniziare: "Rimaniamo con i piedi per terra e pensiamo a salvarci: una squadra come l'Atalanta ha bisogno di stabilizzarsi in Serie A con continuità, è inutile fare progetti se poi retrocedi e sei costretto a rivedere tutto. Nel calcio non esistono certezze, soprattutto nella lotta salvezza: pensiamo all'anno scorso, quando sono rimaste invischiate due squadre attrezzate come Palermo e Genoa". I piani sono comunque chiari: "Prima salviamoci, poi discuteremo su dove possiamo eventualmente arrivare". Un sogno nel cassetto Colantuono in fin dei conti ce l'ha: "Qui a Bergamo sto bene e voglio rinnovare il contratto, anche perché come sapete devo battere il record di Mondonico: quindi è meglio darci subito da fare".

Colantuono è pronto e senza dubbio lo sono anche i giocatori: stamattina tutti si sono ritrovati al Centro Sportivo di Zingonia, dove domani inizieranno gli allenamenti.