Va bene la crisi in Italia, va bene che Elkann non possa chiudere stabilimenti per foraggiare la Juve, ma in ogni caso Pogba e Vidal non si toccano. Questo sarà il primo diktat che porrà Antonio Conte nel probabile incontro di venerdì con Andrea Agnelli. Ma non l'unica condizione, perché la lista appare ben definita. Gli aspetti sono due per valutare a pieno le mosse future: uno umano e l'altro professionale.
Posto che Conte l'anno prossimo dovrebbe rimanere sulla panchina bianconera al 99% e posto che dopo due scudetti consecutivi, qualcuno avanza con l'età e qualcun'altro inizia ad avere la pancia piena, potrebbe scattare una sorta di operazione "repulisti". Cosa significa: cedere più di 5 giocatori, magari anche qualche presunto intoccabile (vedi Vucinic) ed inserire forze fresche, giocatori dal basso profilo, ma molto motivati pere condurre un ottimo campionato facendo rifiatare i titolare in vista della Champions. Cose già successe in casa Juve durante l'era Lippi e proseguite con Giaccherini, Padoin, Peluso e da ultimo probabilmente Bonaventura. Molto insistenti le voci per un suo futuro in bianconero.
Capitolo qualità. Si entra in un giro vorticoso fatto di nomi stellari e cifre iperboliche. Higuain, Suarez, Ibra. Al momento la certezza, a zero euro, si chiama Fernando Llorente e, fatti i conti con le probabili cessioni di Matri e Quagliarella, nell'ufficio di Andrea Agnelli, si parlerà di reparto offensivo. Magari rispolverando quel 4-2-4 che Conte non è mai riuscito a schierare a Torino. E qui i nomi di Aaron Lennon e Theo Walcott potrebbero magicamente apparire sul taccuino dell'allenatore bianconero. Giocatori comunque duttili pronti ad adattarsi anche ad un 3-5-2 o 4-3-3. Insomma, venerdì ne sapremo sicuramente di più e quest'estate i detrattori di Beppe Marotta potranno avere conferma o meno delle loro tesi. Estate, che in ogni caso, pare l'ultima in corso Galileo Ferraris, per il dirigente che alle spalle vede montare sempre più l'ombra di Pavel Nedved.