Antonio Conte si è presentato davanti ai microfoni per la conferenza di presentazione della partita contro il Palermo, quella che potrebbe già consegnare il secondo scudetto consecutivo alla Juventus. Il tecnico bianconero sembra aver abbandonato la scaramanzia dei giorni passati e pur accennando alla necessità di non compiere passi falsi, parla ormai di quello che sarà il suo secondo scudetto sulla panchina bianconera, non dimenticando un riferimento al 5 maggio, data tanto amata dai tifosi: “Domani dobbiamo vincere lo scudetto, possiamo tagliare il traguardo e dobbiamo farlo senza se e senza ma. E' stata un'annata dura, stancante ed è giusto che domani si tagli questo traguardo. Siamo in testa dalla prima giornata e questa è una cosa rara, ma bella: in due anni abbiamo bruciato le tappe, merito di tutti, da Agnelli, a Marotta, alla squadra. Quel 5 maggio, se mi avessero chiesto le percentuali di vittoria prima della partita con l'Udinese, avrei detto lo 0,0001%. Invece poi accadde qualcosa di incredibile, che solo il calcio sa regalare: la sconfitta dell'Inter in casa della Lazio e la nostra vittoria a Udine, che ci ha consegnato uno Scudetto che veramente è stato qualcosa di bello, di straordinario e, sinceramente, anche di insperato”.
Conte ha sempre messo la squadra davanti a tutto e anche oggi ha elogiato i suoi uomini, autori di una stagione eccezionale: “Se devo scegliere un argomento parlo dei calciatori, artefici di questi due anni. Abbiamo bruciato un progetto, che ci voleva protagonisti solamente dal prossimo anno. Parlo spontaneamente della forza umana, caratteriale e professionale di questi fantastici ragazzi; sono straordinari. Mi fido molto dei ragazzi. Chiedo sempre cosa pensano sia degli allenamenti, sia della loro condizione fisica: la scelta finale comunque è la mia, ma mi piace responsabilizzarli, come facevano con me. Lavoriamo in maniera ottima ed è per questo che tutte le mie squadre hanno fatto ottimi finali di stagione”.
Il tecnico bianconero si è concesso anche un’analisi della stagione che sta per concludersi: “Due anni fa scrivevano che dovevamo arrivare solamente in Europa League. Stiamo per vincere il secondo scudetto, siamo nelle prime 8 d’Europa, abbiamo vinto una supercoppa italiana e dopo la finale dello scorso anno quest’anno siamo stati eliminati sfortunatamente in coppa Italia in semifinale. Come partita dell’anno scelgo Bologna-Juve, perché tutti speravano che fosse l’inizio del ciclo del nostro rallentamento. C’erano Bologna, Inter, Pescara, Milan, Lazio, Torino e il Bayern. Quella vittoria ci ha permesso di iniziare lo sprint finale. Manca una virgola, che domani dobbiamo cancellare”.
Inevitabile poi un pensiero al futuro, con una nuova stagione tutta da programmare e ancora un piccolissimo dubbio lasciato a chi teme possa la lasciare la Juve a fine stagione: “L’uomo Conte vuole restare al 100%, ma il professionista deve avere chiara tutta la situazione. Voglio confrontarmi con Agnelli, persona che stimo e presidente che mi ha permesso in questi due anni di vincere. Nel mio passato non ho mai pensato ai soldi: ho sempre preferito il progetto. I programmi si fanno adesso, dato che siamo a maggio, chi lo fa a gennaio è un illuso, perché nessuno sa cosa lo aspetterà nella nuova stagione. Noi abbiamo idee chiare, ma dobbiamo confrontarci, perché potrebbe esserci discordanza, cosa mai successa finora. Sarà comunque difficile alzare l’asticella il prossimo anno”.