Real - Atletico, derby capitale 

Simeone all'assalto di Real e Barcellona, Lopetegui senza alcune pedine di spicco. 

Real - Atletico, derby capitale 
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Di Johnathan Scaffardi

Il derby, nel tempio. Il Santiago Bernabeu apre i battenti per l'ennesimo confronto tra Real e Atletico, il secondo della corrente annata. Il 15 agosto, dopo 120 minuti feroci, supercoppa europea nella bacheca biancorossa, all'asciutto Florentino. Un mese dopo, poco più, si torna sul rettangolo verde per il primo duello in Liga. Il Real ha due lunghezze di vantaggio in classifica - primo posto in coabitazione con il Barcellona - ma meno certezze. La scoppola incassata al Sanchez Pizjuan - 3-0 pesante - rischia di contaminare certezze acquisite grazie ai cinque risultati utili - sei considerando la vittoria con la Roma in Champions. L'Atletico, di contro, è in prepotente ascesa. Cresce la condizione psico-fisica dei ragazzi del Cholo, le affermazioni con Getafe e Huesca contribuiscono ad alimentare l'attesa. Schiaffo e sorpasso, questo il sogno nel cassetto degli ospiti. 

Real Madrid 

Mancano due pedine fondamentali nella scacchiera di casa. Lopetegui non può disporre della spinta a sinistra di Marcelo e della qualità di Isco, unico reale collante nell'undici. Lo spagnolo, abile ad ondeggiare tra mediana e trequarti, rappresenta il grimaldello per aprire la scatola, per scardinare l'apparato difensivo delle più arcigne retroguardie. Senza di lui, il Real perde in imprevedibilità, in palleggio. Il modulo è il consueto, 4-3-3 con Nacho sulla corsia mancina e il rientrante Carvajal sul fronte opposto. Ramos e Varane blindano i pali di Courtois. Benzema è il 9, ai suoi lati la ferocia di Bale e la classe di Asensio. Casemiro oscura il pacchetto arretrato, Kroos e Modric completano la formazione iniziale. 

Atletico Madrid 

Simeone non si discosta dal collaudato 4-4-2. Griezmann ha libertà di svariare alle spalle di Diego Costa, ariete in grado di cogliere le aperture di un Real non sempre perfetto. Nel mezzo, il tecnico fonde il pensiero di Saul e la fisicità di Thomas, Koke e Lemar, con differenti principi, occupano l'esterno. Gimenez supporta il totem Godin, i terzini sono Juanfran e Lucas Hernandez. Oblak in porta. 

Fischio d'inizio alle 20.45, dirige Martinez Munuera.