Cuore, carattere e uno stile di gioco inconfondibile. E una caratura internazionale acquisita a suon di risultati. L’Atletico Madrid vince la terza Europa League della sua storia battendo per 3-0 l’Olympique Marsiglia al Parc Olympique Lyonnais, grazie a due grandi protagonisti, in campo e fuori.

Antoine Griezmann si prende il titolo di man of the match, con la doppietta che indirizza il match dalla parte dei Colchoneros dopo un inizio difficile, in cui i francesi hanno messo sul terreno di gioco tantissima intensità e voglia di regalare ai tifosi una grande soddisfazione. Un errore di Anguissa – fino a quel momento il migliore in campo – però spiana la strada a Le Petit Diable per realizzare il vantaggio solo davanti a Mandanda e la partita di fatto si chiude qui, perché l’Atletico non concede più alcuno spazio, come spesso capita, e per gli uomini di Rudi Garcia c’è ben poco da fare. Il raddoppio arriva nella ripresa, sempre ad opera dell’ex Real Sociedad con un tocco sotto morbidissimo, mentre il 3-0 definitivo – dopo un palo colpito da Mitroglu che avrebbe potuto incendiare il finale – lo firma il capitano Gabi, con una rete dal forte significato simbolico – decimo centro in 415 presenze in rojiblanco per lui. La serata di Lione è quella del grande riscatto per Griezmann: dopo le forti delusioni del 2016 date dal calcio di rigore fallito nella finale di Champions League a San Siro e dalla sconfitta contro il Portogallo nell’Europeo casalingo, il piccolo diavolo è riuscito finalmente ad essere decisivo nell’atto conclusivo, in quella che ha tutta l’aria di essere la sua ultima partita con questa maglia.

L'Atletico in trionfo | www.twitter.com (@EuropaLeague)
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C’è però chi riesce a prendersi la scena pur rimanendo fuori dal campo, e questa volta letteralmente. Diego Pablo Simeone è stato costretto a guardare la partita dalla tribuna per via della squalifica, ma ha vissuto i 90 minuti con il solito trasporto e la solita grinta, trasmettendo le sue sensazioni al suo alter ego German Burgos, che lo sostituiva in panchina. I giocatori ormai sanno perfettamente cosa chiede il Cholo e lo mettono in pratica sempre e comunque, avendo assimilato i dettami tattici e caratteriali dell’argentino. Ed i numeri in tal senso sono impressionanti: da quando è arrivato lui nel 2011, l’Atletico ha conquistato 6 trofei, che fanno di Simeone l’allenatore più vincente della storia Colchonera al pari di un mito come Luis Aragones. Il cambio di passo più evidente sta però nelle statistiche a livello internazionale: sono infatti 4 le finali raggiunte dai rojiblancos in sette anni di Cholismo, contro le 5 dei precedenti 108 anni di storia del club. In Champions League le cose sono sempre andate male per questione di dettagli, sempre contro il Real Madrid: nel 2014 per il pareggio di Sergio Ramos in pieno recupero – e poi sconfitta nei supplementari – e nel 2016 ai rigori; in Europa League però la percentuale di vittoria è del 100%, contro l’Athletic Bilbao nel 2012 e appunto con il Marsiglia nel 2018, con un doppio 3-0 e sempre con le stesse caratteristiche, cioè un grande portiere - prima Courtois, oggi Oblak - ed un grande bomber - prima Falcao, oggi Griezmann -, oltre a cuore, carattere e uno stile di gioco inconfondibile.