Neanche il tempo di provare ad assorbire le consequenze dell'inattesa eliminazione in Champions League (rimonta della Roma all'Olimpico), che il Barcellona di Ernesto Valverde si ritrova ad affrontare una delle squadre più in forma dell'intera Liga, il Valencia di Marcelino, in un match valido per la trentaduesima giornata del massimo campionato spagnolo. Per l'occasione i blaugrana torneranno al Camp Nou, in un pomeriggio (ore 16.15) che si preannuncia bollente, contro un Valencia che ha poco da perdere.
Il Barça è primo in classifica con margine, a 79 punti, +11 sull'Atletico Madrid principale inseguitore, ma il Valencia sta risalendo alla grande, terzo a 65 punti - davanti al Real Madrid - e con la qualificazione alla prossima Champions League ormai in cassaforte. Tutte da valutare le ripercussioni psicologiche della sconfitta di Roma per i catalani di Ernesto Valverde, imbattuti in campionato da 38 partite (considerando anche il finale della scorsa stagione) e comunque avviati verso il titolo di campioni di Spagna. Il Txingurri è stato uno dei più criticati dopo la debacle dell'Olimpico, e oggi potrebbe cambiare qualcosa anche a livello di formazione. Fuori Ivan Rakitic, per un problema alla mano, dentro uno tra Andrè Gomes e Paulinho al fianco di un Sergi Busquets che giocherà ancora infiltrato (il canterano non è al meglio per la frattura di un dito del piede). Il 4-4-2 di ordinanza dovrebbe essere confermato, senza Andres Iniesta, tenuto a riposo anche per la finale di Copa del Rey contro il Siviglia, che si disputerà tra una settimana, con il brasiliano Philippe Coutinho al suo posto. Il francese Ousmane Dembelè dovrebbe agire dalla parte opposta, con Leo Messi e Luis Suarez in avanti. Ter Stegen in porta, Sergi Roberto e Jordi Alba terzini, con Thomas Vermaelen che potrebbe sostituire per una giornata Samuel Umtiti, al centro del mirino dopo la prestazione di Roma, un po' come Gerard Piquè, confermato però al centro della difesa.
Se in casa Barcellona si respira aria di incredulità mista a irritazione diffusa, il Valencia di Marcelino vola sulle ali dell'entusiasmo e di un gioco realmente convincente. L'ex tecnico del Villarreal ha posto le basi della stagione dei pipistrelli partendo dalla solidità del 4-4-2, per poi insegnare ai suoi i movimenti corretti, da eseguire nelle due fasi. Ne è nata una squadra piacevole da guardare ed efficace nei risultati. Il Valencia si presenta al Camp Nou senza doversi guardare le spalle, perchè ritrovarsi davanti al Real Madrid in classifica è già un successo. Anzi, gli ospiti potrebbero accarezzare il sogno di chiudere al secondo posto, soprattutto in caso di vittoria. Praticamente tutti disponibili per Marcelino, che può scegliere tra la formazione tipo e qualche accorgimento tattico. In porta il brasiliano Neto, tra le note liete della stagione, centrali difensivi Garay e Gabriel Paulista. Qualche dubbio nel ruolo di terzino destro: se Montoya non dovesse convincere, ecco la possibilità di spostare Gabriel sull'esterno e di inserire Jeison Murillo dal primo minuto. Corsia mancina che verrà occupata da Gayà, nel classico binario con il portoghese Gonçalo Guedes, tornato ad esprimersi ai suoi livelli dopo una frenata a inizio 2018. Geoffrey Kondogbia e Dani Parejo sono braccio e mente del centrocampo del Valencia, mentre il giovane Carlos Solèr è uomo di corsa ma anche di equilibrio sull'out di destra. In avanti la coppia formata da Rodrigo e da Simone Zaza: il primo ha trovato una continuità straordinaria, che probabilmente gli varrà una convocazione per Russia 2018, il secondo ha colpi e gol in canna, specie contro squadre d'élite e in palcoscenici prestigiosi.