Un allenatore in cerca di rilancio per una squadra che sta andando a fondo. E' questo il significato del connubio tra Clarence Seedorf e il Deportivo La Coruna. L'ex giocatore di Real Madrid e Milan, reduce da un'esperienza non fortunata come tecnico dei rossoneri (poi avventura in Cina allo Shenzhen), si rimette dunque in gioco partendo dalla Liga e dai galiziani del Depor, penultimi in campionato - insieme al Las Palmas - a diciassette punti, tre in meno del Levante e a cinque dall'Alavès.
Seedorf sostituisce Cristobal Parralo, a sua volta subentrante a stagione in corso a Pepe Mel, sulla panchina del Riazor, per rianimare una squadra che nelle ultime due trasferte ha subito dodici reti, sette al Bernabeu e cinque all'Anoeta. Nel 2018 il bilancio dei galiziani in Liga parla di due punti in cinque partite, con la vittoria che manca da dicembre, in casa contro il Leganès. All'olandese l'arduo compito di provare a salvare una squadra che ha del talento offensivo (Lucas Perez, Andone, Emre Colak, Adrian), ma che nell'ultimo biennio non ha mai trovato la maniera corretta di stare in campo. Ingaggiato dopo il disastro di San Sebastian contro la Real Sociedad, Seedorf si è già presentato ieri sera in conferenza stampa: "Ringrazio il Depor per avermi concesso l'opportunità di aiutare questo club. E' una situazione difficile, ma nella vita capitano questi momenti. Sono molto felice di tornare a lavorare nel mondo del calcio, in un club cha ha grande storia, in una campionato che mi ha dato molto da giocatore e che ha lanciato la mia carriera. Sembra essere destino. Torno come allenatore per fare lo stesso. Il Depor non merita di stare in quella posizione di classifica. Ma nello sport, anche se fai le cose bene, i risultati possono non arrivare. Sono una persona a cui piace gestire le patate bollenti, perchè giungere in un posto dove tutto funziona è troppo facile. Credo che salvarsi sia possibile, posso dare qualcosa di importante al club e viceversa. Recentemente sono stato abbastanza in Spagna a vedere partite, così come in Italia. Ho seguito la squadra per sei o sette partite. Da quando sono in contatto con il club ho intensificato il mio interesse. Ho già una buona comprensione di che gruppo sia questo, ma ho bisogno di lavorare con loro per sapere cosa ci sia di vero. Spesso non bisogna tanto comprendere la parte tecnica, bensì quella psicologica".
Un Seedorf che risponde così a chi gli fa notare di non avere ancora molta esperienza come allenatore: "Credo che nel calcio non sia mai facile per gli allenatori. Ce ne sono molti, e per questo ringrazio il club per una simile opportunità. E' necessario saper credere in persone giovani, nelle nuove generazioni, che stanno facendo buone cose. Zidane aveva meno esperienza di me quando ha iniziato ad allenare il Real Madrid. Bisogna vedere le qualità di una persona, il suo potenziale. Con il Milan facemmo un buon lavoro, ma quello non era un momento facile per il club". L'olandese scherza poi sui ricordi del Riazòr: "Non mi parlate dei ricordi del Riazòr, perchè appena sono entrato la prima cosa che ho visto è stata la foto del 4-0 subito qui con il Milan. Però in generale i ricordi sono positivi, perchè è sempre uno stadio in cui venivo a giocare con piacere, ma erano altri tempi per tutti". Quali i punti di riferimento tecnici del nuovo allenatore del Depor? "Sono stato fortunato a lavorare con allenatori importanti: da ciascuno ha imparato molto. Mi è sempre interessato da giocatore capire come la pensassero, comprendere cosa un allenatore deve fare per fare in modo che il gruppo funzioni. Molte volte il mio ruolo era tra allenatore e giocatori, da leader. Mi è sempre stato naturale. Capello, Van Gaal, Ancelotti, Lippi: in questo senso ho avuto una scuola di alto livello". Clarence Seedorf debutterà da nuovo tecnico del Deportivo nel posticipo di lunedì prossimo, proprio al Riazòr contro una squadra imprevedibile come il Betis Siviglia di Quique Setièn.