Quattro reti al Guingamp, terzo turno di Coppa in cassaforte e crisi rimandata. Il Paris ritrova un pizzico di serenità prima del ritorno in Ligue 1. Nel pomeriggio, nel catino di casa, Emery attende il Montpellier, fin qui sorpresa positiva del corrente campionato. Equilibrio labile all'interno dello spogliatoio, diverse voci si rincorrono e rischiano di minare la stabilità dell'ambiente. Sotto la lente d'ingrandimento Neymar, "promesso sposo" del Madrid e più volte invischiato in polemiche tra prime donne con Cavani. Dopo l'assenza infrasettimanale, il brasiliano torna nel tridente d'attacco, orfano di Mbappé. Neymar sul lato sinistro, Cavani al centro e Di Maria sulla destra.
Emery, in mediana, opta per il rilancio di Verratti in luogo di Lo Celso, con Rabiot e Draxler ad ultimare il pacchetto. Coppia titolare anche dietro, Silva si pone al fianco di Marquinhos. I laterali bassi sono Kurzawa e Alves. Trapp tra i pali. Assente l'ultimo innesto in rosa, Diarra, profilo d'esperienza per ampliare la margherita nel mezzo.
Il PSG, aldilà della sconfitta per 2-1 maturata con il Lione, è saldamente in controllo. Sono otto i punti di margine sul citato Lione, a seguire Marsiglia e Monaco. Difficile ipotizzare un rientro da dietro, il divario tecnico è evidente. Discorso diverso in Champions, è lì che il Paris deve mostrare maturità.
Di fronte il Montpellier, come detto. Michel Der Zakarian è alla guida di una squadra fondata su principi solidi. Settima posizione in Ligue 1, zona di sicurezza. 2-1 al Tolosa la scorsa giornata, 4-3 al Lorient in Coppa, un entusiasmo in grado di contagiare il gruppo. Sfondare al Parco dei Principi è impresa ardua, atteggiamento prudente quindi, almeno in partenza. 3-4-1-2, con Sambia ad oscillare tra centrocampo e settore d'attacco. In fase di ripiegamento, mutamento rapido e 3-5-2. Gli avanti sono Sio e Mbenza. Skhiri e Lasne prendono la zona mediana, gli esterni sono Aguilar e Roussillon. Dietro troviamo Mendes, Hilton e Mukiele. In porta Lecomte.
Fischio d'inizio alle 17.