Brutta partita tra Montpellier e Monaco, che allo Stade de Mosson non regalano particolari emozioni nonostante il tanto agonismo. Nonostante qualche sortita offensiva, sventata da Lecomte, i biancorossi di Jardim non riescono a sfondare, frenati dall'atteggiamento difensivo dei ragazzi di De Zakarian. Monegaschi che salgono a quota 42, ventisette punti per il Montpellier.
Padroni di casa che scendono in campo con un coperto 3-4-2-1: davanti al portiere Lecomte, difesa a tre composta da Mukiele, Hilton e Mendes, con i fluidificanti Aguilar e Roussillion incaricati di indietreggiare in fase di ripiegamento difensivo. Sio unica punta, sostenuto dai trequartisti Ikone e Sambia. Nella zona centrale del campo, Skhiri e Piriz. Un più offensivo 4-2-3-1, invece, per gli ospiti, che si affidano a Keita Baldé in avanti, aiutato dal terzetto di trequartisti Lemar-Ghezzal-Lopes. Subasic in porta, con Glik e Jemerson a protezione. Nella zona mediana del campo, invece, Fabinho e N'Doram. Completano l'undici di Jardim, i terzini Toure e Jorge.
Primo tempo inizialmente equilibrato, con Montpellier e Monaco che mettono in campo quanto previsto alla vigilia: copertura da parte dei padroni di casa, tentativi offensivi invece per gli ospiti. Tale atteggiamento dei ragazzi di De Zakarian limita i biancorossi, pungenti solo da qualche calcio d'angolo conquistato grazie a guizzi isolati dei propri attaccanti. Al 12' prima chance di gara, con Sambia che supera senza problemi Glik ed entra in area, proponendo un tiro-cross sventato poi dall'attendo Subasic. Lentamente, gli ospiti alzano i giri del proprio motore, creando una ghiotta occasione al 18', quando è Rony Lopes a rubar palla e a servire Keita, che a tu per tu con un Lecomte in uscita non trova lo specchio della porta.
Al 20' situazione dubbia: M'Doram, infatti, tocca pallone e forse Aguilar, che nell'area monegasca cade giù e non riesce a concludere da ottima posizione. Per Gaultier non c'è rigore, contrariamente a quanto chiesto dalla panchina di casa. L'episodio dubbio non scuote però la sfida, che per tutta la fase centrale di frazione regala meno sussulti di un film d'autore polacco, pur non disdegnando sotto il profilo dell'intensità fisica. Alla mezz'ora mancino di Ghezzal, pallone abbastanza alto. Pochi istanti dopo botta da fuori di Fabinho, la cui punizione non preoccupa affatto Lecomte. L'ultimo squillo di un primo tempo equilibrato capita al 38', quando è Ghezzal a proporre un mancino deviato pochi centimetri fuori dalla porta di casa. Nell'occasione, ottimo spunto di Keita, che tiene palla e serve precisamente il compagno.
Secondo tempo con le due formazioni più lunghe, come confermano i vari contropiedi potenziali generati da contrasti vigorosi ambo le parti. Al 48' bell'inserimento di Rony Lopes, che dalla destra incrocia trovando l'ottima risposta in corner di Lecomte. Appena tre minuti dopo, bel sinistro di Jorge, con il portiere di casa ancora una volta decisivo. Per contro, il Montpellier gioca molto di contropiede, come conferma la progressione di Kone che al 55' viene sventata dall'ottimo posizionamento di Raggi, che accompagna sul fondo l'attaccante avversario. Troppo poco, per impensierire Subasic, che per tutta la prima parte di frazione risulta essere praticamente inoperoso.
Al 69' importante progressione di Roussillion, che tutto solo prova a entrare in area trovando la decisa risposta di Glik, che con il fisico allontana la sfera. Ai punti, comunque, il Montpellier avrebbe meritato qualcosa di più, ma sterilità offensiva dei padroni di casa non ha complicato particolarmente la vita dei centrali monegaschi. Al 77' però è il Monaco a sfiorare seriamente il vantaggio, quando da corner è N'Doram ad impegnare Lecomte in una parata centrale ma d'istinto. Continuando lungo i binari della noia e dell'equilibrio, la sfida scivola senza emozioni fino all'89', quando una punizione sibillina di Ghezzal illude i tifosi biancorossi, già pronti ad esultare per il clamoroso 0-1. Succede poco altro, con il Montpellier che frena il Monaco entro il proprio stadio. Migliore in campo per i padroni di casa, Lecomte. Per gli ospiti bene Ghezzal.