Sei reti per chiudere al meglio il secondo mese di stagione. La sensazione, ogni volta che scende il campo questo Psg, è che il Montpellier una settimana fa è riuscito a compiere poco più che un'impresa tenendo la porta inviolata e strappando lo 0-0. 23 settembre 2017, il giorno in cui i magnifici tre (più uno di bonus a turno) non riuscirono a segnare nemmeno un gol, complice anche l'assenza di Neymar, tornato ieri al gol in Ligue 1 con una doppietta tutta fatta di piazzati, una punizione magistrale ed un rigore - con abbraccio di Cavani che certifica la pace fatta tra i due dopo la polemica post-Lione, un nervosismo di campo di cui si è parlato probabilmente troppo.
Ieri a finire seppellito è stato il Bordeaux, 6-2 al Parc des Princes con poche recriminazioni e ancor meno colpe per la sconfitta. Certo, forse un paio di palloni persi male a metà campo potevano essere evitati, ma la gara è stata di fatto dominata psicologicamente a piacimento dai ragazzi di Emery, i quali già dopo i primi 45 minuti avevano già affossato Les Girondins con cinque gol. Cinismo devastante, ogni occasione, ogni singolo spazio lasciato all'attacco parigino è fatale, ogni palla persa rischia di scatenare gli avanti in velocità, momento in cui diventano imprendibili.
Ieri Emery si è concesso il lusso di schierare anche Draxler, oltre a Verratti, insieme alla MCN, il tridente fatato. Il tedesco ha agito da trequartista, costringendo il Bordeaux a fare una scelta, se portare un uomo in più in difesa o se provare a giocarsela con un atteggiamento più spregiudicato. Barrare B, afferma Gourvennec, ma la risposta non è stata del tutto esatta. I suoi hanno creato occasioni e messo in difficoltà una difesa che si è presa eccessive pause - dopo il 3-0 nei primi 20 minuti - rischiando anche di concedere una rimonta a cui il Bordeaux non è andato affatto lontano, prima che poi di nuovo l'ennesimo spunto propiziasse il rigore realizzato da Neymar e, pochi giri d'orologio dopo, lo splendido sinistro volante di Draxler.
Concessioni eccessive della difesa, soprattutto a Malcom, che si diverte ad affondare e regalare palloni deliziosi ai compagni. Aréola deve superarsi più di una volta sui tentativi ospiti, in una gara comunque abbondantemente indirizzata dopo il primo tempo. Il Psg deve ancora adattarsi ai nuovi interpreti, deve conoscersi meglio, capirsi, assettarsi, ma l'impressione è che sarà una squadra che di gol ne concederà, e nemmeno pochi. Non dovrebbe essere un problema farne uno in più, almeno finché regnerà l'intento comune. Per ora, in Ligue 1, 22 punti in 8 partite e 27 gol fatti, oltre tre di media a gara: il biglietto da visita, alla pausa, spaventa l'Europa Intera.