Se questo è calcio. Verrebbe da chiedersi solo questo se dovessimo, per un attimo, mettere piede nel centro sportivo e finanziario del Paris Saint Germain. Sembrano così lontani i tempi in cui il caldo dominava sulla capitale francese mentre le vie della città venivano tappezzate da gigantografie di Neymar e Mbappè. Era solo agosto, un mese fa, ma sembra essere passata un'era geologica in cui il sorriso è diventato, pian piano, un urlo strozzato in gola, dettato dalla rabbia e dalla frustrazione. No, non sono i risultati a tenere banco visto il primo posto in campionato, nonostante il pari dell'ultima giornata, e la vittoria in Champions League contro il Celtic.
Il fortino Parigino non rischia di crollare per bombardamenti esterni ma per il contatto aspro delle sue fondamenta più possenti, incrociatesi per questioni di potere e di calci di rigore. Parte tutto da lì, dalla sera del 17 settembre quando la squadra vince 2-0 sul Lione con due autogol ma a catturare l'attenzione è lo screzio tra Cavani e Neymar per un semplice calcio di rigore che l'uruguaiano non lascia battere al brasiliano, per poi sbagliarlo senza troppe conseguenze. Un episodio che nasce e muore? Macché, negli spogliatoi i due vengono a contatto e, malgrado le smentite del Paris, le scorie vengono a galla tanto che O'Ney non viene convocato per la sfida di sabato che la squadra di Emery pareggia 0-0, primo pari dopo sei vittorie consecutive.
Oggi un nuovo retroscena abbastanza sgradevole visti i sani principi morali di cui dovrebbe essere portatore questo sport. Secondo il quotidiano "El Pais", infatti, il presidente Nasser Al-Khelaifi avrebbe offerto un milione a Cavani per rinunciare a tirare i calci di rigore a favore di Neymar. La risposta dell'ex Napoli è stato un "no" secco nei confronti di chi pensa di aggiustare tutto con assegni e bonifici. Una proposta indecente nei confronti di chi potrebbe, a questo punto, non proseguire l'avventura in quel di Parigi l'anno prossimo. Non tutti i mali vengono per nuocere, o meglio, chi è causa del suo male adesso pianga se stesso visto che la UEFA, dopo un iniziale benestare sugli affari del club parigino, avrebbe messo sotto la lente di ingrandimento le operazioni dello sceicco per questa estate.
Sul mercato, sempre secondo il quotidiano francese, sarebbe finita mezza squadra con nomi altisonanti come Di Maria e Pastore, ma anche Draxler, Ben Arfa, Lucas e Thiago Silva. Non è bastata una cena per risolvere tutto, non è bastata quella organizzata da Dani Alves che, al momento, sarebbe l'unico difensore di Neymar. Emery, dal canto suo, ha scelto la linea dura e dell'uguaglianza tra tutti i giocatori senza guardare il cartellino: il brasiliano a casa mente gli altri disputavano l'incontro di sabato pomeriggio, un esplicito messaggio dell'ex allenatore del Siviglia per dire alla dirigenza: "Qui non esiste solo Neymar, esiste una squadra". Già, quella squadra che ieri si è ritrovata, insieme a moglie e figli, al Parco dei Principi per festeggiare il compleanno di Thiago Silva. Un particolare, nell'immagine pubblicata da Mbappè sui social ci sono tutti tra uno, Edinson Cavani.