Questa sera scenderà in campo per la prima volta in Champions League, con la maglia del Paris Saint Germain, contro il Celtic insieme a Cavani e Neymar. Kylian Mbappè ritorna nel palcoscenico più importante, dove la sua stella è diventata luminosa, abbagliante e accecante per gli avversari, a tal punto da conquistare l'attenzione dei più importanti club europei. Da Monaco e Parigi, il ritorno alle origini in quella che è la sua città natale, una cifra mastodontica sborsata per un diciottenne (180 milioni) e la consapevolezza di non sentire affatto il peso della pressione in una squadra e in un collettivo che adesso tutti aspettano di vedere nella massima competizione europea.

Da Monaco a Parigi, dicevamo, con la semifinale raggiunta nella passata edizione. Adesso l'obiettivo è la vittoria: "Quando si è ambiziosi, esordisce Mbappè, bisogna sempre puntare in alto. L'anno scorso con il Monaco sono arrivato in semifinale e quest'anno, ovviamente, mi piacerebbe salire ancora più su ma a settembre non si può prevedere nulla". Ambizioso ma con criterio, contano i trofei e non i record personali secondo il francese che l'anno scorso ha segnato sei reti in Champions: "Spero di migliorarmi, ovviamente, ma alla fine ciò che contano sono i trofei che vincerò con la squadra. Loro vengono prima ovviamente". Mbappè è stato il giocatore transalpino più pagato della storia, lui però non sente questa particolare pressione: "No, mi dico solo che devo rimanere focalizzato su quel che so fare meglio, cioè giocare a calcio. Il resto non mi riguarda".

L'ex Monaco è stato il secondo acquisto più caro della storia del calcio (lo sarà ufficialmente l'anno prossimo), davanti c'è Neymar che è approdato in quel di Parigi per 222 milioni di euro: "E' un onore giocare con lui, dice Mbappè, voglio aiutarlo a vincere il Pallone D'Oro". Un girone che non si preannuncia difficilissimo con la sfida fuori casa contro il Celtic e poi l'incontro con il Bayern Monaco di Ancelotti, importantissimo nella storia del Paris Saint Germain: "Il Psg lo seguo da sempre. Ancelotti è stato fondamentale per far crescere il club facilitando l’arrivo di campioni come Ibrahimovic, Thiago Silva, Thiago Motta, Maxwell. Giocatori che hanno permesso al club di essere considerato un progetto serio. E poi Ancelotti ha sempre fatto un ottimo lavoro ovunque sia stato".

L'anno scorso Mbappè è stato uno dei pochi a segnare un gol a Buffon in Champions League, qualcosa che il giovane attaccante non dimentica: "Gigi è impressionante, io sono solo agli inizi e per me è un sogno giocare contro calciatori di questa caratura. Gli ho fatto gol, certo, ma in due partite mi ha parato tantissimi tiri e spero di rincontrarlo di nuovo. E' un fuoriclasse". Da Buffon alla Juventus, squadra tanto temibile per Mbappè: "Si parla molto dei vari Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco ma credo che in questo gruppo vada aggiunta anche la Juventus. Hanno disputato due finali di Champions negli ultimi tre anni. Per segnare contro la Juve serve essere perfetti. Quel che è riuscito poi a fare il Real in finale. La Juve,secondo me, rimane tra le candidate al titolo".

Tanti idoli per il prodigio del Paris Saint Germain ma quelli più importanti sono del Real Madrid: "E' vero, i miei idoli maggiori sono Ronaldo e Zidane ma ci sono altri calciatori, specie in Serie A, che apprezzo molto  A cominciare da Verratti e Buffon. Ma pure Bonucci e Insigne. E Dybala, davvero forte. E poi Keita a cui ho lasciato il posto al Monaco", chiude Mbappè.