Mancano dodici giorni, solo dodici e poi l'Atletico Madrid potrà debuttare nel nuovo stadio contro il Malaga. Ormai, dunque, è quasi tutto pronto per l'inaugurazione del Wanda Metropolitano, lo stadio che ospiterà tutte le partite casalinghe della compagine di Simeone sia in campionato che in Champions League, oltre che in Coppa del Re. I tifosi non stanno più nella pelle, i loro beniamini hanno giocato le prime due partite fuori casa, contro Girona e Las Palmas. Sabato l'ultima trasferta, in quel di Valencia, prima del debutto ufficiale in campionato contro il Malaga.
Debutto almeno per quanto concerne il campionato visto che in Champions la squadra di Simeone esordirà all'Olimpico di Roma e per la prima europea, dunque, bisognerà aspettare qualche settimana. Però ci siamo, i cantieri all'interno dell'impianto sono stati tolti. Il club Colchonero, nelle scorse settimane, aveva comunicato di aver completato l'installazione dei pannelli di copertura presenti in tutte le tribune, mentre da ieri mattina è cominciata la zollatura del campo, l'unica cosa in via di definizione. L'allestimento del prato durerà all'incirca 5 giorni, e quindi lo stadio sarà ufficialmente pronto a partire dal prossimo weekend.
Lo ha assicurato Eudald Morera, responsabile della ditta che ha realizzato il manto erboso. Queste le sue parole: "Il terreno sarà pronto circa 10 giorni prima e dunque sarà in ottime condizioni per la sera della partita. Il prato viene coltivato da circa un anno ed essendo stato realizzato con tecniche d'avanguardia soddisfa pienamente i criteri richiesti. Sono convinto che lo stadio diventerà un punto di riferimento per gli altri club". La scorsa settimana, poi, sono iniziati anche i lavori per collegare la M-40 (la tangenziale circolare di Madrid) al Wanda Metropolitano: saranno terminati entro quattro mesi. Lo stadio è comodamente raggiungibile in metro con la fermata "Estadio Metropolitano" della linea 7 e in autobus con tre linee di trasporto locale.
Un nuovo stadio, dunque, che guarda subito al futuro come dimostrano le parole di Miguel Angel Gil, amministratore delegato dell'Atletico Madrid: "L'aumento dei ricavi derivanti dalla partecipazione alla Champions League e ai diritti TV della Liga saranno destinati alla crescita del monte ingaggi della squadra, mentre i ricavi aggiuntivi dello stadio serviranno ad ammortizzare gli investimenti effettuati per la costruzione". L'AD prosegue spiegando che, a causa degli alti costi di realizzazioni, il club non farà spese folli almeno per i prossimi due anni: "Alla luce degli investimenti fatti per lo stadio e per il settore giovanile, sarà molto difficile che spenderemo cifre importanti per gli acquisti. Quando abbiamo vinto l'Europa League nel 2009/10 il nostro fatturato era di 122 milioni e il monte ingaggi era complessivamente di 80 milioni. Per questa stagione prevediamo un fatturato di circa 340 milioni, mentre i salari di giocatori e tecnici, più gli ammortamenti, si aggireranno sui 260 milioni. Si può crescere con lo stadio e con la squadra allo stesso tempo, ma si può fare a patto che continuiamo con i risultati che abbiamo ottenuto".
L'Atletico guarda al futuro ma non dimentica il glorioso passato: "Sinceramente l'addio al Calderón è stato pieno di sentimenti, spiega Gil. Il nuovo stadio però è un salto verso la modernità, grazie ai tanti servizi per i tifosi. Sarà un impianto tecnologico e sicuro, e mostrerà al mondo come la crescita dell'Atletico non è esclusivamente sportiva ma anche nelle infrastrutture". In ultimo, ma non per importanza, c'è una delle caratteristiche più affascinanti dello stadio che riguarda direttamente i tifosi: questi, infatti, potranno passeggiare lungo il viale del lato ovest, dove sono state posizionate delle mattonelle che celebrano i calciatori che hanno ottenuto più di 100 presenze con la maglia dell'Atletico Madrid. È stato intitolato Paseo de Leyendas e sarà una vera e propria Walk of Fame Colchonera. Sui social network, da qualche settimana, stanno circolando le foto delle varie targhe celebrative e la più condivisa è stata quella di Luis Aragonés.
Non sarà presente la mattonella di Diego Simeone ma, in questo caso, c'è un motivo ben preciso: il Cholo, d'accordo con la società, non riceverà la targa così come previsto per gli altri calciatori che sono ancora in attività come Gabi e Fernando Torres, due icone di un Atletico che guarda al presente sognando il futuro.