Se è vero che la perfezione non è di questo mondo, ciò che più la avvicina calcisticamente parlando, è senza dubbio il Real Madrid plasmato da Zinedine Zidane nelle ultime due 'temporade'. I Blancos, si affacciano alla stagione 2017/2018 dal trono riconquistato con merito e fatica nel corso degli ultimi mesi, e con una Supercoppa Europea nuova di zecca da incastonare nella vasta bacheca.
La scorsa, è stata una stagione esaltante che verrà ricordata per il traguardo della dodicesima Champions League e la riconquista dello scettro di Liga, scippato al Barça dopo anni di cocenti delusioni. Per il secondo anno consecutivo, il Madrid si è dimostrato il Team più forte, esaltando il talento delle prime donne e la profondità sbalorditiva della sua panchina, il cui tasso qualitativo farebbe invidia a qualunque corazzata. La chiave del successo però, è da attribuire al meraviglioso lavoro impartito da Zidane e dal suo staff tecnico; moderno, preparato e carismatico, Zizou ha trasferito lo spirito vincente che lo ha accompagnato in campo anche sulla panchina del Real, così, senza avvertire alcun tipo di influenza o condizionamento.
La cavalcata del Real Madrid verso la conquista del titolo de La Liga Santander 2016/17.
A stagione conclusa, migliorare un 'Roster' di queste proporzioni, è premessa necessaria, non sembrava plausibile. Il Real Madrid che ha alzato a Cardiff la dodicesima Champions, è stata una delle squadre più complete di sempre. I suoi Fuoriclasse hanno appena attraversato, o lo stanno ancora facendo, il prime della loro carriera. I giovani talenti sono sbocciati in men che non si dica, tanto da spingere Zidane ad un progressivo inserimento di questi ultimi nelle rotazioni di squadra. Le seconde linee, dedite come poche alla causa del Team, hanno risposto sempre con diligenza e abnegazione, oscurando anche le piccole falle generate da presunti campioni in crisi d'identità.
L'estate, ventilata dalle tante alitate spese sul nome di Kylian Mbappé, ha visto il Real Madrid applicare una politica di mercato inusuale rispetto alle precedenti annate. Alla corte di Zidane sono arrivati giovani di grandi aspettative come Theo Hernandez e Dani Ceballos, mvp dell'europeo under 21 giocato in Polonia. Inoltre, sono rientrati alla base Vallejo, altro difensore di ottime speranze, Mayoral e Llorente. Operazioni intelligenti che non hanno gravato sulle casse della società Blanca, decisa ad un importante opera di svecchiamento della rosa.
In questa chiave si può leggere l'addio di Pepe. Per motivi di carattere tecnico tattico invece, hanno fatto le valige tre pezzi da novanta come James Rodriguez, Alvaro Morata e Danilo, terze linee nell'organigramma meritocratico zidaniano. Le caselle lasciate sguarnite lascerebbero presumere ad un mercato ancora in evoluzione, ma è quasi certo che il Real Madrid vada a completare la propria rosa senza ricorrere a nomi altisonanti. L'obiettivo numero uno, quello più importante, è stato raggiunto: trattenere, rinnovando motivazioni e spirito vincente, lo zoccolo duro di una squadra entrata di diritto nella leggenda.
Quello che si presenta ai nastri di partenza, è un Real Madrid pressoché identico alla straripante versione della passata stagione. Acquisti e cessioni infatti, non hanno minimamente intaccato il celeberrimo 'Onze de Gala' madridista.
Nonostante le tante voci di mercato, Keylor Navas sarà ancora il guardiano dei pali. Il quartetto tipo in difesa, vedrà Marcelo e Carvajal inamovibili sugli esterni, con Sergio Ramos e Varane a formare la coppia centrale. Con una terza linea robusta e già collaudata, Hernandez e Vallejo avranno modo di inserirsi con le giuste tempistiche nello scacchiere difensivo di Zidane. A centrocampo, i tempi di gioco verranno dettati ancora da Modric e Kroos, con Casemiro a giostrare davanti dalla difesa. Anche in questo caso, l'innesto di Dani Ceballos - calciatore polivalente che da mezz'ala esprime tutte le sue qualità - si prefigura come propedeutico ad un refresh della linea mediana. Oltre al classe '96, va tenuto in considerazione anche il fattore Mateo Kovacic, straripante in questa preseason.
Epurate le stelle scontente James e Morata, in avanti si ripartirà ancora una volta dalla BBC. Bale, che nella fase finale della passata stagione ha avuto molti contrattempi fisici, è pronto a riprendere il suo spazio da titolare. Al centro dell'attacco, Benzema ha confermato il suo status da Prima Donna costringendo alla fuga Morata. A sinistra c'è Ronaldo, pronto a baciare il suo quinto pallone d'oro.
Dietro la facciata più nota, c'è il sottobosco voluto da Zizou: Isco è a tutti gli effetti il dodicesimo uomo del Madrid. In grado di giocare a centrocampo, da trequartista o da esterno, l'ex Malaga ha rappresentato il vero e proprio ago della bilancia nel corso della passata stagione. Con lui anche Lucas Vazquez - prediletto di Zidane - e Marco Asensio, si ritroveranno con un ruolo di prim'ordine da interpretare. In particolare quest'ultimo, potrebbe porre fine all'egemonia della BBC al Bernabeu.
Riservare fiumi di parole per celebrare Fuoriclasse come Ramos, Cristiano, Bale o Modric potrebbe risultare stancante e ripetitivo. Di questi Campionissimi sappiamo già tutto e non è necessario spingersi fino alla sfrenata celebrazione. Il loro rendimento è costante da anni, e quello che ci attendiamo è un'altra stagione sui livelli delle passate e vittoriose campagne.
Chi potrebbe davvero spostare gli equilibri mostrandosi a tutti gli effetti un crack, è Marco Asensio. Forte di un bagaglio tecnico e una maturità tattica che lo distingue dai suoi coetanei, il 21 enne maiorchino è stata una delle grandi sorprese della passata stagione; dedito come pochi alla cultura del lavoro, il giovane Marco ha rapidamente scalato le gerarchie meritocratiche di Zidane, costringendo James prima alla tribuna, poi all'inevitabile addio. Duttile, robusto, rapido e possesso di una tecnica fuori dal comune, Asensio ha brillato anche nell'europeo di categoria che ha visto la Spagna finalista perdente. A 21 anni, il talento arrivato a Madrid nell'ombra sembra aver bruciato le tappe tanto in fretta da mettere in dubbio l'egemonia offensiva della BBC.
Può una squadra reduce da tre affermazioni continentali nelle ultime quattro annate, da una Liga e una Supercoppa Europea appena conquistata, trovare gli stimoli giusti per ripartire ancor più affamata di successi? La domanda si ripete stagione dopo stagione, ma negli anni il Madrid ha ampiamente confortato i propri aficionados.
I Blancos, che nel mese di dicembre andranno anche a caccia del tetto del mondo, dopo una preseason non esaltante hanno riposto le critiche nel cassetto sfornando un'eccellente prestazione nella Supercoppa con lo United. Una prova totale, capace di mettere ancora una volta in evidenza la qualità della mediana e la personalità degli interpreti. Un concerto che ha confermato la seria intenzione di proseguire con l'egemonia Blanca anche nel corso di questa stagione. Fare meglio è possibile: il triplete mai raggiunto, è un sogno tanto difficile quanto intrigante. Confermarsi in Liga e in Champions sarebbe qualcosa di storico anche per un Club titolato come il Real; riconquistare la Copa del Rey che manca da qualche tempo, è allo stesso modo obiettivo sensibile per Zizou, ancora a secco di trofei nella competizione continentale intitolata al Re spagnolo.
Il successo in UEFA SuperCup con il Manchester United. Una prova convincente per il Real Madrid che fa sorridere anche Zinedine Zidane in vista dell'avvio di stagione.