Marco Verratti ha rotto il suo silenzio, affidando al sito ufficiale del Paris Saint-Germain parole di riconciliazione, dopo le incomprensioni delle ultime settimane. Il talento azzurro, più volte accostato al Barcellona e ufficiosamente pronto a lasciare il club parigino, è tornato ieri sui suoi passi, scusandosi per il suo comportamento e dicendosi felice di rimanere nella capitale francese. Una mossa resasi necessaria dopo la più volte sfiorata rottura con il presidente Nasser Al-Khelaifi.
"Ho trascorso giorni difficili - le parole di Verratti, in un lungo messaggio destinato a tuttl l'ambiente del PSG - oggi ha parlato il mio agente ("Verratti è prigioniero di Al-Khelaifi" le dichiarazioni di Donato di Campli), ma voglio dire che ciò che è stato riportato non corrisponde alla mia volontà. Non sono mie parole, ma del mio procuratore. Ora voglio scusarmi con tutti, con il club, con il presidente, con i tifosi, con tutte le persone che lavorano al Paris Saint-Germain. Sono appena tornato ad allenarmi con la squadra, molto felice di ritrovare la gente di questa società, i miei compagni, l'allenatore. So che il club ha fiducia in me, e desidero chiedere scusa una volta di più. Ho grande rispetto per questa società. Se dopo cinque anni sono riuscito a diventare un buon giocatore, è solo grazie al Paris Saint-Germain, che ha puntato su di me sin dall'inizio. Anche per questo motivo chiedo nuovamente scusa. Il mio procuratore ha sbagliato a fare quelle dichiarazioni perchè, come ho detto in precedenza, non rispecchiano ciò che penso. Spero che una cosa del genere non accada più. Voglio che tutti stiano tranquilli. Da quando sono qui, ho sempre dato il cento per cento, e continuerò a fare del mio meglio per il bene di questo club". Una brusca retromarcia dunque, quella di Verratti, costretto a tornare sui suoi passi dall'intransigenza del club parigino, contrario alla rottura con uno dei giocatori di maggior talento dell'intera rosa a disposizione di Unai Emery. A Nasser Al-Khelaifi non sono andate giù le parole pesanti del procuratore di Verratti: da qui il dietrofront mediatico imposto al giocatore azzurro, da tempo al centro di cronache di mercato che lo vorrebbero spingere per un trasferimento al Barcellona.
I blaugrana hanno infatti messo in cima alla propria lista per la campagna acquisti estiva il nome di Marco Verratti, considerato l'erede di Andrès Iniesta ed elemento in grado di ricoprire entrambi i ruoli di interno di centrocampo al fianco di Sergi Busquets. Il comunicato di ieri sembra spegnere i sogni catalani, anche se a Barcellona confidano che l'atteggiamento del centrocampista italiano apra una nuova fase di trattative con il PSG, improntata al dialogo più che al muro contro muro. Secondo quanto riportato oggi dal Mundo Deportivo, il presidente blaugrana Josep Bartomeu sarebbe disposto ad attendere per Verratti, "armandosi di pazienza" e attendendo anche gli ultimi giorni di agosto. Arrivare allo scontro con il PSG non ha prodotto risultati. Ecco perchè il Barça pensa che d'ora in poi sia necessario provare ad ammorbidire la posizione del club parigino, lasciando decantare una situazione divenuta esplosiva proprio negli ultimi giorni. Le forzature di agente e giocatore hanno infatti avuto l'effetto di irrigidire ulteriormente la società francese, rendendo impossibile ogni dialogo con il Barcellona, disposto ad offrire anche ottanta milioni di euro per arrivare al talento abruzzese. Dalla dirigenza catalana fanno notare che nel comunicato del PSG (definito "un monologo"), Verratti non ha mai chiarito la sua volontà di rimanere a Parigi, senza spegnere le voci che lo vorrebbero interessato solo a vestire la camiseta blaugrana. Inizia dunque ora una nuova fase, fatta di attendismo e relazioni diplomatiche, diretta a portare il giocatore italiano al Camp Nou, nonostante anche a Barcellona siano consapevoli della difficoltà di strappare Marco Verratti al PSG.