Il 3-0 subito a Torino contro la Juve nell'andata dei quarti di finale di Champions League non gli è ancora andato giù. A tre giorni di distanza dal pesante rovescio subito dal suo Barcellona contro i bianconeri, Luis Enrique torna sul match infrasettimanale, alla vigilia di un'importante gara di Liga, in programma domani sera (ore 20.45) al Camp Nou contro la Real Sociedad di Eusebio Sacristàn (uno dei nomi presi in considerazione per la successione alla panchina dell'asturiano).
E' un Luis Enrique che non le manda a dire, e che non nasconde il suo fastidio per quanto accaduto in Champions League. Mascherano, Piquè e Neymar i giocatori in cima alla lista nera del tecnico, che però davanti ai giornalisti presenti al centro sportivo blaugrana non fa nomi, ma si assume ogni responsabilità per il momento della squadra: "Mi assumo la piena responsabilità della sconfitta - le sue parole - anche se penso di non aver sbagliato nulla nell'allestire la formazione di Torino. Rimango comunque io il massimo responsabile, e se c'è da parlare di errori, la colpa rimane mia, perchè io sono l'allenatore e io prendo le decisioni. Rispondo di tutto, se pressiamo alti, se le punte si muovono bene, di tutto. Però ci sono una serie di situazioni che solo i professionisti conoscono, ma che non ha alcuna intenzione di rendere pubbliche. I giocatori sanno ciò che penso, se devo rimproverare qualcuno lo faccio nello spogliatoio, non certo in pubblico: mi piace parlare faccia a faccia con loro, e voglio che sia una cosa reciproca. D'altronde è sempre stato così in questi tre anni". Una risposta indirizzata a Gerard Piquè, che si sarebbe lamentato dello schieramento di Torino, nel mirino della critica insieme a Neymar, il brasiliano squalificato per tre turni in campionato, e che salterà il Clasico contro il Real Madrid.
"Questo è lo sport, non ci sono partite già vinte in partenza - prosegue Luis Enrique - e non c'è nessuno in grado di vincere tutto ogni anno, nonostante il nostro club inizi ogni stagione per aggiudicarsi più titoli possibili. Non è il mio peggior momento qui, alla fine ciascuno si abitua a tutto, e fidatevi, la nostra autocritica è superiore a quella che ci viene fatta dall'esterno. Contro la Juve non abbiamo giocato al nostro livello, ma non ho dubbi che possiamo rimontare al ritorno. Tutto passa però dalla vittoria di domani contro la Real Sociedad, che è uno dei peggiori avversari che ci poteva toccare in questo momento della stagione. Anche se non siamo al 100%, sono convinto che la squadra darà tutto domani e mercoledì". Differenze rispetto alla sfida contro il PSG: "Contro il Paris ci fu molto più tempo tra l'andata e il ritorno, questa è invece un'eliminatoria sprint, è molto diversa. A questi livelli gli errori li paghi, ma abbiamo ancora molte opzioni per la partita di ritorno". Messaggio ai tifosi: "Se fossi nei nostri tifosi, domani incoraggerei i giocatori. Se poi c'è una parte della nostra aficiòn che vuole contestare, la rispetteremo, ma l'obiettivo di domani è ottenere i tre punti. A fine partita ci sarà modo per far sentire il proprio disappunto". E a un giornalista che gli chiede se pensa ancora che l'attuale rosa del Barça sia la migliore del suo triennio, risponde così: "A inizio stagione cercate sempre frasi ad effetto, per poi venire a rinfacciarle in giornate come questa. Vedremo a fine anno".