Quando un calciatore si fa notare a suon di prestazioni e numeri da record, inevitabilmente attrae le attenzioni di grandi club; se poi il calciatore in questione è giovanissimo, allora il ventaglio delle pretendenti si restringe, perché i costi sono destinati a schizzare alle stelle. È questo il caso di Kylian Mbappè, attaccante nato il 20 dicembre 1998 in forza al Monaco, in grado di realizzare finora 19 reti nelle sue prime 32 presenze da professionista, comprese le due in Champions League che hanno contribuito al passaggio ai quarti di finale dei monegaschi ai danni del Manchester City di Pep Guardiola.
In tempi non sospetti Arsène Wenger, che di cose francesi se ne intende, lo ha paragonato a Thierry Henry: per caratteristiche tecniche e fisiche lo ricorda molto, ma l’ex Arsenal per raggiungere i numeri, in termini di realizzazione, di Mbappè ci mise più di 3 stagioni, con quella stessa maglia. In estate si scatenerà una vera e propria asta al rialzo, ma già fin da ora si rincorrono le voci su fantomatiche offerte, da chi non avrà problemi di budget.
In prima fila c’è il Paris Saint-Germain, che in estate opererà una nuova rivoluzione per evitare altre umiliazioni a livello europeo come quella subita dal Barcellona al Camp Nou: per la stampa francese i parigini avrebbero stanziato circa 60 milioni di euro – ma non è detto che non siano disposti ad alzare ulteriormente l’investimento - da proporre al Monaco per accaparrarsi il gioiellino, fresco di convocazione nella Nazionale Maggiore francese.
C’è da scommettere che le altre big europee, soprattutto in Premier League, non faranno attendere una risposta. Anzi, secondo i tabloid inglesi Josè Mourinho avrebbe già pronta una cifra monstre, oltre all’Arsenal, indipendentemente dal futuro di Wenger, ed al Manchester City, che ha provato sulla propria pelle di cosa sia capace Kylian Mbappè, mentre in Spagna, su As in particolare, si parla di addirittura 80 milioni di euro offerti al Monaco da parte del Real Madrid di un altro francese che non è certo passato inosservato quando giocava.