"Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita". Comincia così la Divina Commedia, la più famosa opera allegorica italiana che descrive il viaggio del suo autore Dante Alighieri verso il raggiungimento della salvezza, obiettivo nobile e dall'altissimo valore morale. Accostando il poema all'attuale stagione di Ligue 1, trasportandone i concetti fondamentali, il capolavoro del Sommo Poeta sarebbe perfetto per descrivere ciò che accade nel massimo campionato francese, dove tre collettivi sono tutt'ora in corsa per conquistare l'ambito scudetto, fino all'anno scorso questione solo parigina diventata, nel giro di pochi mesi, concreta realtà per altre due squadre, il Nizza ed il Monaco.
Volendo collocare le tre società nei luoghi delle tre cantiche dantesche, in relazione al momento ed alle possibilità di successo finale, nel punto più basso di questa anticonvenzionale opera letterario-calcistica non possiamo che porre il Nizza, partito come sorpresa dell'anno ma sgonfiatosi giornata dopo giornata. I rossoneri, accostati ai diavoli per i colori sociali, verrebbero posizionati manco a dirlo nell'Inferno, punto più lontano dal Paradiso nonché luogo dei rimpianti per la vita passata.
I nizzardi infatti, nonostante l'inizio scoppiettante, hanno perso moltissimi punti contro collettivi poco performanti, dimostrando una mentalità lontana dall'essere vincente. La rosa a disposizione di Favre, fatta per seguir virtute e canoscenza ma risucchiata nel vortice come fu per l'Ulisse dantesco, è la meno dotata tecnicamente, motivo in più che renderebbe davvero miracolosa la risalita dei rossoneri. Come se non bastasse, il Nizza si troverà inoltre ad affrontare un calendario non troppo facile, contro squadre di livello e potenzialmente pericolose, PSG e Lille su tutte.
A metà del percorso, più per demeriti propri che per altre motivazioni, il Paris Saint-Germain, "costretto" ad inseguire a causa di un inizio forse troppo sottotono. Secondi in classifica, a -3 dal Monaco primo, i ragazzi di Emery proveranno a scontare la pena nel Purgatorio di questa Ligue 1, facendo leva su una squadra stellare e di gran lunga superiore alle altre diciannove di Francia. Certo, la batosta contro il Barcellona potrebbe fare ancora male, dare però per spacciati i parigini potrebbe essere un grosso errore.
Aiutati, inoltre, da un calendario favorevole, che li metterà di fronte a squadre di livello medio, i ragazzi di Emery rischiano di vincere tutte le prossime sfide, arrivando forti di una serie di positivi risultati allo scontro contro il Nizza, il prossimo 29 aprile, che di fatto escluderà una delle due squadre dalla corsa al titolo. Vedremo dunque come finirà il percorso dei parigini, suicidatisi (sportivamente) a Barcellona come il vecchio che in Ustica trovò la morte, quel Catone cioè che nel canto I del Purgatorio ricorda il passato e la delusione nel vedere infranti i sogni di libertà dall'egemonia di Cesare, manco dirlo, storicamente legato a quelle Gallie che inutilmente il PSG ha cercato di portar in auge in ambito europeo.
Di gran lunga il miglior attacco, con le 84 reti segnate, non vuole smettere di sognare il Monaco, ad oggi beato nel cielo di Mercurio, luogo empirico dove, secondo Dante, contemplavano la gloria divina coloro i quali si erano adoperati, in vita, per la gloria e la fama terrena, nobile sentimento lucidamente inseguito anche dai monegaschi, amanti del calcio scoppiettante e protagonisti dello stesso grazie alle trame di gioco ordite dal mago Jardim. Guidati da un ritrovato Radamel Falcao, i ragazzi del Principato hanno schiantato quasi tutti i collettivi di Francia, vincendo più di tutti e perdendo (quasi) meno di tutti.
Autori in assoluto del miglior gioco della Ligue 1, i biancorossi sono ad oggi i candidati numeri uno per il titolo che, in caso di trasferimento da Parigi alla Costa Azzurra, renderebbe magica ed unica questa stagione. Aiutati dal calendario, i guerrieri del Monaco potrebbero davvero spaccare il campionato, superando i nove cieli e raggiungendo l'Empireo calcistico francese, spezzando il dominio parigino spinti dall'amor (sportivo), che anche per noi mortali muove il sole e le altre stelle.