From Paris with love. Tutto l'amore della città più sentimentale che ci sia nel vecchio continente per far sbocciare la rosa appena colta. Un fiore prelibato, curato e sempre più disidratato, che ha acutizzato tutta la propria secchezza nel grigiore industriale di Wolfsburg. La rosa in questione si chiama Julian Draxler, la rosa alla quale si è aggregato è quella del Paris Saint-Germain. Investimento ufficializzato dai club, quarantadue milioni di motivi ne fanno il colpo più oneroso di Gennaio.
Avrà avuto più di un rimorso due estati or sono, quando al tramonto della sessione di calciomercato il rifiuto al corteggiamento della Juventus gli spalancarono le porte dell'involuzione. La scelta di restare a casa, in Germania, non è stata sicuramente una grande mossa con una squadra in cambiamento e senza ambizioni di rilievo. Julian ha trascorso circa diciotto mesi con i lupi, un'esperienza costellata di momenti bui e privata troppo spesso dell'estro in movimento del tedesco. I soliti infortuni, la scarsa organizzazione e le difficoltà proprie del club lo hanno scaraventato nell'incubo più tetro e pauroso.
Sprazzi se ne sono visti con il contagocce, in molte partite di livello come quelle in Champions League, l'ex Schalke 04 ha illuminato la scena con performance d'autore. E' quello il palcoscenico che mancava al giocatore di Gladbeck, piazza che assaggerà da protagonista nei prossimi mesi con la maglia del PSG. Una nuova avventura da intraprendere nel Parc des Princes, ambiente non ermetico ed equilibrato come negli precedenti. Non sarà facile integrarsi in una squadra che già fatica di per sé, Emery manca dell'appoggio completo dei giocatori e sta mostrando enormi difficoltà nel proporre il proprio credo calcistico.
Entrare nei meccanismi, trasferirsi in un altro Paese. Draxler compie finalmente il grande salto, un passo importante nella formazione individuale che gli consentirà di crescere come uomo. "Sono contento, per la prima volta in carriera potrò scoprire un nuovo Paese e un nuovo campionato - afferma Julian arrivato a Parigi - Un passo importante in una squadra che si sta imponendo come una delle migliori in Europa".
Con il probabile addio di Jesé Rodriguez, in uscita e diretto verso la Roma, Draxler lo rileva nel reparto di attacco rappresentando una risorsa importante in termini di duttilità. L'impiego del tedesco potrebbe coincidere con il ruolo di ala sinistra, nel 4-3-3 proposto con insistenza da Emery. L'ex Wolfsburg sul lato mancino, Cavani in zona centrale e Di Maria a destra. Tridente dedito al sacrificio e ben variegato, supportato da un centrocampo dinamico e tecnico con Verratti, Motta e Matuidi. La variante principale è rappresentata dal 4-2-3-1, qui Draxler potrebbe ricoprire anche le mansioni di classico trequartista centrale.