Parte bene, anche se non benissimo, l'avventura de nuovo Paris Saint Germain targato Emery. Il collettivo dell'ex Siviglia ha infatti vinto solo per 1-0 in casa del Bastia, proponendo però sprazzi di vero gioco e con la giustificazione di un undici ancora tutto da definire. I parigini sono infatti scesi in campo con il notissimo 4-2-3-1 e con forzati interpreti in alcune parti del campo: davanti il confermatissimo Trapp, la linea a quattro solita ha registrato l'esordio di Kimpembe a causa dell'assenza di Silva e Marquinhos, impegnato in Nazionale. Nella linea mediana del campo spazio all'insolito tandem Rabiot-Motta, preferiti a più quotati Verratti e Matuidi, mentre in qualità di unica punta, assente Cavani, esordio stagionale per il neo-acquisto Ben Arfa. Tutto come al solito, invece, sulla trequarti.

Il primo tempo di gara del PSG non è stato esaltante: tantissimo possesso palla e poche effettive conclusioni in porta. Sono solo due, infatti, i tentativi parigini, entrambi nello specchio della porta. Meno preciso, invece, l'attacco di casa, con ben otto conclusioni tutte lontane dai pali della porta difesa da Trapp. Nella seconda frazione, vuoi anche per le sostituzioni capaci di variare l'assetto tattico, tutto cambia: il Paris diventa più arrembante e preciso, arrivando con più lucidità sotto porta.

La velocità dei quattro ragazzi terribili, i tre trequartisti più Jesé, entrato al posto di Ben Arfa, portano inevitabilmente il Bastia a schiacciarsi e a difendersi senza uscire dalla propria area di competenza. Le tante chance alla fine vengono ripagate con l'unico gol di gara, un guizzo felino di Kurzawa abile a ribadire di sinistro una bella conclusione di Jese respinta da Leca. Ottima, comunque, l'imbeccata targata Di Maria. Il gol spegne di fatto le sterili velleità avversarie, con un PSG ancora in fase di rodaggio ma già pronto a confermarsi quale primissima forza di una Ligue 1 che si prospetta assolutamente incerta e ricca di emozioni.