La battaglia di mercato per aggiudicarsi Andrè Gomes, centrocampista portoghese fino a ieri in forza al Valencia, l'ha vinta il Barcellona sul Real Madrid. Eppure i merengues sembravano in vantaggio solo fino a quarantotto ore fa: una volta deciso di abbandonare la pista Pogba, troppo onerosa anche per le casse dei blancos, il Real si era fiondato sul mancino neocampione d'Europa con la sua nazionale, gradito più alla società che a Zinedine Zidane. A cambiare le carte in tavola - come riporta stamani Marca - è stato poi James Rodriguez, il colombiano che sembrava sul punto di partire e che invece ha comunicato al Madrid di voler rimanere per lottare per un posto in squadra, togliendosi così dal mercato. Con James ancora in rosa, i merengues non avrebbero potuto sborsare la cifra richiesta dal Valencia (35 milioni più bonus, per un totale di oltre 50) per accaparrarsi Andrè Gomes, acquisito dunque dai catalani su precisa richiesta di Luis Enrique.
Si tratta del quarto acquisto estivo del Barcellona, dopo quelli di Denis Suarez, Umtiti e Digne, tutti giocatori che andranno a coprire ruoli chiave nella rosa dei blaugrana. Con Samuel Umtiti Luis Enrique ha ottenuto il suo difensore centrale (mancino, come l'esperto Mathieu) in grado di impostare l'azione, mentre con Lucas Digne c'è ora una reale alternativa a Jordi Alba come terzino sinistro. Sulla stessa corsia, ma in attacco, il canterano Denis Suarez è tornato alla base dopo aver mostrato meraviglie al Siviglia e al Villarreal. Ma era il centrocampo il reparto forse più bisognoso di ricambi: fallito clamorosamente l'esperimento Arda Turan (il turco strapagato all'Atletico Madrid ma per caratteristiche inadatto al gioco del Barça), ecco dunque giungere il pezzo pregiato del mercato 2016, quell'Andrè Gomes a lungo nel mirino dei maggiori club europei, squadre italiane incluse. Ventitrè anni da compiere il prossimo trenta luglio, Andrè Gomes, cresciuto prima nel Boavista e poi nel Benfica, ha trovato la sua reale dimensione al Valencia, dove ha giocato nell'ultimo biennio, facendosi notare per un'ottima tecnica di base e per buona fisicità (è alto 188 cm). Il vero tallone d'Achille di questo ragazzo nato a Oporto è sempre stata la continuità di rendimento, mancata anche per le vicissitudini vissute recentemente dal club del Mestalla, protagonista di una stagione disgraziata, con tre allenatori succedutisi in panchina (Nuno Espirito Santo, Gary Neville e Pako Ayestaràn).
Mezz'ala mancina, Gomes ha colpi da trequartista, abbinati a una visione di gioco e a un'eleganza fuori dal comune. Non rapidissimo, è comunque un giocatore in grado di fare le due fasi del gioco con buona applicazione. Non disdegna gli inserimenti in area di rigore e i tiri da fuori, suo marchio di fabbrica, in particolar modo grazie a una notevole coordinazione. Ha margini di miglioramento per quanto riguarda la continuità all'interno della stessa partita, mentre al momento il suo più grande limite sembra quello di essere schierabile quasi solo esclusivamente in un centrocampo a tre (nella fase finale degli Europei il suo allenatore Fernando Santos lo ha lasciato seduto per far spazio ad Adrien Silva e Renato Sanches, più rapidi e abili a ribaltare l'azione). A Barcellona sarà il primo sostituto di Andrès Iniesta, anche perchè sarà difficile - ma non impossibile - vederlo al posto di Sergi Busquets. Proprio all'Illusionista Andrè Gomes dovrà dare spesso il cambio, cercando di riproporne le caratteristiche. Eppure trattasi di giocatori molto diversi: mentre il numero otto di Luis Enrique dà il meglio di sè quando può giocare in spazi relativamente stretti, concedendosi triangolazioni al limite dell'area con Neymar e Suarez, Andrè Gomes è un diverso tipo di giocatore: le qualità tecniche non sono in discussione (anche se ha un solo piede, il sinistro), ma saranno da verificare le sue qualità nel dialogare nello stretto contro squadre che si difendono in dieci nella propria trequarti. Insomma, probabilmente la migliore mezz'ala sinistra a disposizione sul mercato, un ottimo acquisto che dovrà però metabolizzare un sistema di gioco che negli anni si è sempre dimostrato per pochissimi eletti.