In attesa che il Barcellona recuperi a febbraio il suo turno di campionato contro lo Sporting Gijòn, è possibile tracciare un primo bilancio del girone d'andata della Liga appena andato agli archivi, tra conferme, sorprese, esoneri e una classifica particolarmente stratificata tra la lotta per il titolo, quella per i piazzamenti Champions ed Europa League, per finire nella zona salvezza, particolarmente affollata quest'anno.
La cavalcata verso il titolo.
L'Atletico Madrid è primo con 44 punti (+ 2 sul Barça che ha però una partita in meno) ed è questo un dato solo apparentemente sorprendente in una Liga che negli ultimi anni ha sempre visto gli uomini di Simeone tra i principali protagonisti. In estate sono arrivati al Vicente Calderòn talenti del calibro di Luciano Vietto, Jackson Martinez, Ferreira Carrasco, senza dimenticare il ritorno di Filipe Luis e l'approdo di Stevan Savic in difesa come principale alternativa a Diego Godìn e Josema Jimenez. A centrocampo si sono invece appena poste le basi per il futuro con gli acquisti degli argentini Matìas Kranevitter e Augusto Fernandez, in un reparto che ha perso Tiago per infortunio ma che ha trovato in Saul un interprete all'altezza della situazione. I colchoneros si ritrovano dunque in vetta grazie alla solita continuità di rendimento, caratterizzata da una solidità difensiva senza eguali nel panorama spagnolo. Con qualche punto in più contro le dirette rivali per il titolo (k.o. con i blaugrana in casa e pari con il Real) e qualche scivolone in meno come quello di Malaga il loro cammino sarebbe stato perfetto. Le chanches di vittoria di Simeone e compagni passano però anche dall'individuazione di una coppia titolare di attaccanti, o meglio, del giocatore da affiancare all'imprescindibile Antoine Griezmann. Nessuno tra Fernando Torres, Luciano Vietto e Jackson Martinez ha infatti davvero convinto, al punto che a volte vicino al francese è stato schierato Oliver Torres (recentemente anche Correa).
Il Barça rimane la favorita della Liga edizione 2016, nonostante qualche passo falso di troppo (Celta Vigo, Deportivo, Valencia, Espanyol) fatto registrare qua e là da settembre a gennaio. Per quanto possa sembrare paradossale, i catalani sono più adatti a una manifestazione come la Champions League, in cui è molto difficile beffarli nel doppio confronto, che non a una competizione di 38 giornate, dove sono esposti al rischio di distrazioni e cali di tensione. Di questi tempi l'anno scorso partì il grande girone di ritorno del Barcellona, che consentì agli uomini di Luis Enrique di vincere il titolo nazionale, ora i blaugrana sperano di ripetere l'operazione rinvigoriti dal mercato e guidati dal trio delle meraviglie Neymar-Suarez-Messi. Terzo è il Real Madrid attualmente in mano a Zinedine Zidane. 40 i punti dei blancos, partiti bene e con una porta sbarrata da Keylor Navas e poi calati soprattutto per incomprensioni tra spogliatoio e allenatore. Al giro di boa il Real è comunque pienamente in corsa, nonostante lo schiaffo del Clasico e le sconfitte contro Siviglia e Villarreal. La rosa è quella di una fuoriserie, con Modric e Kroos che dovrebbero a breve tornare sui livelli che gli competono, mentre in attacco è da registrare il boom realizzativo di Gareth Bale, sempre altalenante ma intoccabile insieme a Benzema e Cristiano Ronaldo. Il recupero in difesa di Varane potrebbe essere un tassello importante nella corsa dei merengues, così come una valida gestione del duo formato da Isco e James Rodriguez.
Chiude la prima fascia della Liga in corso il Villarreal di Marcelino, quarto a 39 punti e a pieno titolo contendente per una delle prime quattro posizioni. L'obiettivo del sottomarino giallo sarà verosimilmente quello di difendere la posizione attuale, anche se la rosa dei valenciani è ora particolarmente ampia. Da Leo Baptistao a Cedric Bakambou, da Manu Trigueros a Bruno Soriano, da Samu Castillejo a Roberto Soldado, passando per quel Denis Suarez che potrebbe però tornare al Barcellona, sono tante le frecce nella faretra di Marcelino, pronto ancora una volta a fare lo sgambetto alle grandi di Spagna.
La corsa verso l'Europa.
Il Celta Vigo di Eduardo Berizzo ha perso punti e posizioni nelle ultime giornate, dopo una quindicina di turni da favola. Anche sui galiziani incombe l'ombra di una possibile cessione di Nolito che, dopo quella di Augusto Fernandez, cambierebbe non poco la fisionomia di una squadra particolarmente offensiva, al momento quinta a 31 punti. Chi non ha mai nascosto ambizioni europee è certamente il Siviglia di Unai Emery, deludente nella prima parte di campionato ma in ripresa nel finale di girone d'andata. Gli andalusi pagano una campagna estiva difficile, con le cessioni del non rimpiazzato Bacca, oltre che un impegno difficile nel gruppo di Champions. 29 punti sono pochi per le abitudini della casa, costretta ora a navigare verso l'Europa League, peraltro territorio ben conosciuto dalle parti del Sanchez-Pizjuan. Discorso simile per l'Athletic Bilbao, 28 punti e una rosa meno talentuosa di quella del Siviglia, con Aduriz, Laporte e Inaki Williams unici veri fari dei baschi, al momento dietro anche alla sorpresa Eibar (30 punti), passata dalla salvezza alla lotta continentale nello spazio di pochi mesi. In calo le quotazioni del Deportivo La Coruna e soprattutto quelle del Valencia, partito come quarta forza dello scorso campionato e ora tristemente confinato a metà classifica, nonostante il cambio di allenatore (da Nuno Espirito Santo a Gary Neville).
La lotta per non retrocedere.
Il Malaga si è tirato fuori da una situazione complicata con un finale di girone d'andata a ritmi eccezionali, ma gli andalusi restano in una posizione intermedia (24 punti) tra chi cerca un posto al sole e chi si dimena per non retrocedere. Situazione che vivono invece da inizio campionato Getafe ed Espanyol, con il Betis tornato nella zona calda dopo le ultime disastrose esibizioni. I baschi della Real Sociedad dovranno a loro volta combattere per non retrocedere, anche se peggio di loro sono al momento messe Las Palmas (in ripresa) e Granada. Chiudono la classifica lo Sporting Gijòn dei gioiellini Halilovic e Sanabria, sprofondato al terz'ultimo posto, e il duo Rayo Vallecano-Levante, costretto a cambiare passo per evitare di finire in Primera Divisiòn.