Da Tbilisi a Bilbao, dal Siviglia di Emery all'Athletic di Valverde. Il Barcellona insegue record e storia, strizza l'occhio alla leggenda e si affida al 10. Leo Messi accarezza la sfera, incanta Beto e avversari, ricaccia in gola l'urlo al connazionale Banega. Storia di qualche giorno fa. La Pulce alza la Supercoppa Europea e si iscrive all'album del 2015, ricordi d'artista. Ora, in Spagna, un altro titolo sul piedistallo, in due atti. Si parte dalla Cattedrale, 53.000 "ululati" di guerra, la torrida serata di Bilbao promette tempesta. Messi guida la pattuglia di stelle di Luis Enrique, ma è serata per cuori forti, perché il Bilbao vive di emozioni, si fa trascinare dall'onda basca e sogna di colpire i catalani ai fianchi, di costruire l'impresa sul fiato corto dei talenti blaugrana. Il Barcellona deve correre, ancor prima che la Liga apra i battenti, sballottato da impegni estivi e prime sentenze.

I fili della concentrazione non sempre producono la giusta elettricità, occorre fare attenzione, perché un calo può creare problemi inattesi, un briciolo di superbia può costringere a dispendiosi straordinari. 5-4 da 4-1, con Pedro ad evitare la lotteria dei rigori. Ansie che assalgono anche un undici armonico, un'orchestra sinfonica senza eguali nel panorama mondiale.

Pedro, l'uomo del destino, dalle parti di Barcellona, in questi giorni, sulla bocca di tutti. La Premier sciorina cifre da capogiro e alla Manchester rossa risponde la Manchester blu, tutti sul folletto di Catalogna, tutti sul rapidissimo esterno. Pedro ama il Barca, ma ama soprattutto il calcio, vuol giocare e nel cielo catalano non è cosa per tutti. Messi, Suarez, Neymar, tutto d'un fiato, Pedro parte dalla panchina, sconsolato. E allora bussa alla porta dei piani alti, cessione alle porte, anche se tutti, a Barcellona, adorano Pedrito.

Il calcio, che sa costruire storie bellissime, restituisce a Pedro il proscenio nella serata georgiana. Scatto e tocco, il Barcellona va in paradiso, saluta il Siviglia e allontana la beffa. Eroe con la valigia.

Questa sera, di fronte al Bilbao, Pedro scalda i motori. Luis Enrique annuncia l'utilizzo del ragazzo nel tridente d'attacco orfano di Neymar. In mediana, spazio a Busquets e Iniesta, Sergi Roberto o Rakitic a completare il reparto. Sulla corsia di sinistra, senza J.Alba, il tecnico si affida a Mathieu, mentre nel mezzo tocca alla collaudata coppia Mascherano - Piqué. In porta Bravo.

Valverde si affida al 4-2-3-1, con Eraso alle spalle di Aduriz. Sugli esterni, Aketxe e Susaeta, Benat e San José a protezione dei quattro di difesa. Coppia centrale Laporte e Etxeita, terzini De Marcos e Balenziaga.