Il tifone Psg si abbatte su Parigi e travolge il malcapitato Lille. Una risposta di carattere e talento, una reazione rabbiosa, violenta. Le scorie di Champions si trasformano in energia vitale, la battuta d'arresto del Camp Nou è il pretesto da cui ripartire, per dimostrare qualcosa. Le stelle, sbiadite al Camp Nou, ritrovano luce sull'erba di Francia. Lavezzi, Cavani e Pastore, un passo indietro Thiago Motta, il burattino che muove silenziosamente le fila e guida l'undici di Blanc. Tre punti che allontanano le nubi di Coppa e rilanciano la candidatura del Psg alla Ligue 1. Il Lione scende in campo domani sera e deve recuperare tre lunghezze, con la squadra di Blanc attesa al recupero infrasettimanale. Si avvicina la tripletta, con il primo trofeo in bacheca e due alla portata. Lo smacco europeo è visibile, nel volto e nei sussurri che circondano Blanc, ma il Psg ha un'anima, sei squilli per ricordarlo.
Blanc non fa sconti al via, troppo importante cancellare repentinamente la scoppola del Camp Nou. Aurier si prende la corsia, Thiago Motta torna a collocarsi nel mezzo, al fianco di Verratti e Matuidi, Pastore e Lavezzi ispirano Cavani. Una manciata di secondi e la scatola è aperta. Aurier galoppa a destra, pallone basso sul quale Cavani, all'attacco del primo palo, non riesce a mettere il piedone, inserimento di Maxwell dalla parte opposta, sinistro di prima intenzione e 1-0. Il Psg domina, diverte e si diverte. Il 2-0 è di fattura pregevole. Cavani, sul filo del fuorigioco, beneficia di una perfetta verticalizzazione, controlla e dal limite lascia partire un docile pallonetto che si insacca in rete. Altre due segnature arrivano nella prima frazione e portano la firma di Lavezzi. Il Pocho gode dell'altruismo di Cavani prima e della potenza di Matuidi poi, due appoggi facili facili.
Si riparte dal 4-0 dei primi 45 minuti, il Psg si distrae e concede dal piazzato il gol del 4-1, da lì è ancora spettacolo. Blanc è costretto a inserire Sirigu e Van der Wiel, al 66' richiama anche Thiago Motta, qui scelta conservativa. Troppo importante il magistero dell'azzurro, Thiago è personalità e classe, il suo incedere caraccolante trae spesso in inganno, perché a correre è il pallone e con lui in campo è un altro Psg. Il centrocampista mette il piede nei primo quattro timbri parigini, poi si accomoda in panchina, a partita chiusa.
C'è tempo ancora per il penalty di Cavani e per il tris di Lavezzi. Il terzo gol del Pocho è il più bello di quelli firmati Lavezzi. Difesa del pallone al limite, accelerazione e destro a incrociare sul palo lungo. 6-1 e abbracci convinti. Il Psg prova a dimenticare il passato, il marchio del fallimento, griffato Messi - Neymar - Suarez, è scolpito a fuoco nella testa degli uomini di Blanc, ma la Ligue 1 è cura efficace.
Nota di merito, infine, per Pastore, a Parigi rinasce il Flaco, spaesato al Camp Nou, inghiottito dalla pochezza mentale del Psg. Il portamento è regale, le visioni d'artista, il calcio si eleva a un piano superiore, si sposta nella sfera della creazione.