Il Velodrome si tinge di bianco azzurro per spingere i propri beniamini alla riscossa contro il più blasonato Paris Saint Germain, ma la foga e la voglia dei marsigliesi si scontra sul muro eretto da Verratti e Matuidi, che a centrocampo dominano la scena e, a conti fatti, decidono il match a favore dei parigini. Finisce 3-2 una partita bellissima, emozionante, nel primo come nel secondo tempo, senza esclusione di colpi. Uno spot per il calcio francese, che mette in bella mostra due bellissime squadre, che hanno onorato il blasone e l'importanza della partita: una più passionale, l'Olympique Marsiglia, che gioca come una forsennata, indemoniata, soprattutto nella prima frazione; l'altra più forte, sicura, tranquilla ed abituata a certe partite. Alla fine, la differenza, s'è vista.
Scelte confermate per Bielsa, che preferisce l'esperienza di Gignac alla freschezza di Batshuayi e verrà ripagato da una doppietta del francese (18 gol in campionato). Paradossalmente la scelta che pagherà, a fine gara, el Loco è quella di puntare su Thauvin, esterno che non riuscirà mai ad entrare in partita. Blanc preferisce l'equilibrio alla spregiudicatezza e mette Motta a centrocampo assieme a Verratti e Matuidi in luogo di Lavezzi, con Pastore assieme a Cavani e Ibra davanti. Scelta che si rivelerà azzeccata anch'essa. I parigini iniziano al Velodrome una serie di gare decisive per le quattro competizioni che devono affrontare, ma Blanc non fa turnover e si gioca il Classico con i suoi uomini migliori.
Gara vivace, viva, intensa fin dalle prime battute, con i padroni di casa che, ovviamente per obblighi di classifica, spingono sull'acceleratore. Il tema tattico è chiaro da subito: Om che fa la gara, verticalizzando centralmente per Payet che punta la porta o, quando viene chiuso, allarga sulle fasce per Djedje, puntualissimo per tutta la gara, e Ayew dalla parte opposta (mentre Thauvin latita). Le occasioni non mancano, ma la mira è imprecisa: Payet fa le prove con il gol in un paio d'occasioni dal limite, ma spara altissimo. Ibra dalla parte opposta prova ad inventare per i compagni, ma sembra poco ispirato: il gioco lo prende in mano Verratti, che con l'aiuto di Matuidi, motorino instancabile, piazza una diga sulla mediana e riparte veloce quando gli uomini di Bielsa concedono spazi. La gara s'infiamma per un paio di falli a metà campo commessi da entrambe le fazioni. Payet è scatenato e cerca di svariare da destra a sinistra per non dare punti di riferimento alla difesa di Blanc. Grazie al suo movimento nasce il gol del vantaggio, bello quanto inatteso, in un momento di stanca del match dopo la grande intensità iniziale: Payet riceve sulla destra tutto solo e pennella al centro, sul secondo palo, dove Gignac è puntuale nel sovrastare Marquinhos di testa e far esplodere i propri tifosi. L'atmosfera si fa rovente, l'Om ci crede e pressa: Gignac mette il fiato sul collo a David Luiz, che in allungo s'infortunia e deve lasciare il campo. Pochi secondi dopo, quando meno te l'aspetti, il guizzo del campione: Matuidi riceve al limite, dribbla, calcia e insacca il pallone sul secondo palo. Finita? Macchè, i padroni di casa non si abbattono e tornano a pressare come indemoniati: Morel anticipa Pastore e serve Gignac che s'invola e fa 2-1. Sirigu toglie da sotto la traversa il gol del 3-1, ancora su Gignac di testa. Velodrome in delirio.
La foga dei padroni di casa ha la meglio colma le lacune difensive della squadra di Bielsa. El Loco punta tutto sulla corsa e sulla quantità, avendo la meglio sulla gestione delle forze e sul possesso palla dei parigini. Fin quando i ritmi erano tranquilli, David Luiz e Thiago Silva, con l'aiuto di Motta che si abbassava tra i centrali, riuscivano a gestire bene il pallone, ma (come è capitato in occasione del 2-1 di Gignac) l'imprecisione e l'arroganza del pressing marsigliese, spinto dal pubblico fomentato dal vantaggio, ha fatto la differenza.
Nella ripresa t'aspetti che i padroni di casa serrino le fila, ma alla lunga esce l'esperienza e la caratura dei parigini. La personalità non è una dote che si compra al mercato e, non che Bielsa ed i suoi non ce l'abbiano, ma semplicemente il Paris Saint Germain si dimostra nettamente superiore e più equilibrato. Minuto 49', Matuidi guadagna una punizione che Ibra calcia forte in area: un rimpallo favorisce Marquinhos che fa 2-2. Duro colpo da digerire per i marsigliesi che si sentivano in una botte di ferro qualche minuto prima, nell'intervallo. Lo shock diventa totale quando sempre l'inesauribile centrocampista francese contrasta Payet a centrocampo e lancia Pastore in contropiede: sono passati 100 secondi dal gol del pareggio e l'ex Palermo pennella al centro per Ibra; il tocco dello svedese, in comproprietà con la deviazione di Morel, fa sprofondare il Velodrome nell'abisso: 2-3, in poco meno di due minuti. Silenzio tombale. Quello che era l'arma in più dell'Om diventa un peso sulle spalle, 70000 presenti che assistono scioccati a quello che succede.
Il contraccolpo è evidente: i marsigliesi perdono la testa e la lucidità. Attaccano a testa bassa, lasciando campo e ripartenze a Verratti e compagni, che si dimostrano cinici ed equilibrati nel chiudere gli spazi e volare in fuga, meno nel chiudere la gara. Pastore, Ibrahimovic (che ingaggia un duello leggendario con Mandanda) e Lavezzi (entrato per un abulico Cavani), sprecano, lasciando aperta la porta a eventuali rimonte dei padroni di casa. Bielsa ci prova con i cambi, ma la furia del primo tempo si trasforma in paura da sconfitta: i cross di Dja Djedje dalla destra non trovano Ocampos e Batshuayi pronti alla finalizzazione, decretando, la fine di un sogno chiamato Scudetto.
La sensazione è che fin quando i padroni di casa abbiano avuto dalla loro l'entusiasmo, la foga e l'intensità per pressare e correre in tutte le zone del campo, se la potevano giocare. Purtoppo per Bielsa, a lungo andare, nell'ottica di tutti i 90 minuti, quando la birra è finita e le energie sono finite, la maggiore concretezza ed esperienza dei parigini sia uscita alla lunga. Blanc ha trovato in Verratti e Matuidi i due mastini di centrocampo che hanno bloccato tutte le iniziative dell'Om, soprattutto nella ripresa, e rilanciato l'azione del Psg spaccando in due la difesa avversaria. Le ripartenze, unite alla lucidità del pescarese, hanno dato una grande mano per portare a casa il bottino grosso.
Il Psg vince con merito ed organizzazione. L'Olympique Marsiglia dà fondo a tutte le energie, ma non sono sufficienti per avere la meglio. Psg primo a quota 62, Lione secondo a -1, Marsiglia terzo a -5. La Ligue 1 a sette turni dalla fine è ancora bella ed aperta. Ma Blanc ha messo la sua zampata sul primato.